Come al mio solito, tento di portare all’attenzione della comunità locale -Gruaro- argomenti trattati genericamente dai media.
Quando nel 1977 approdai in questa zona del Veneto, a Boldara in particolare, paesaggisticamente mi era sembrato tornare agli albori dell’800. Era uno splendido susseguirsi di prati, di appezzamenti di terra -i “campi”- ben protetti dalla bora da siepi e separati da profondi fossati adibiti al drenaggio, le “scoline”. Cosa rimane adesso di questa “gestione intelligente e responsabile del territorio”?
I Francesi, negli anni settanta, si sono resi conto dell’importanza fondamentale delle siepi e dei fossati. Erano le fondamenta dell’agricoltura biologica e della difesa del territori per impedirne l’erosione e l’aridità. Il Governo francese ha legiferato e imposto l’immediata protezione ed il ripristino di queste strutture agricole. Negli anni novanta hanno festeggiato il ventimillesimo chilometro di siepi restaurato (20.000Km)!
Non posso esprimere un giudizio che si riferisca alla vasta superficie italiana ma è certo che a Gruaro siamo lontani dall’aver capito quanto scritto sopra.
Nella nostra zona si continua ad eliminare, far scomparire, a “tombare” (lugubremente più adatto) siepi e fossati. Ormai non resta che il ricordo dei centinaia di chilometri di fossati che fino a poco tempo fa ricevevano e convogliavano le piogge. Milioni di metri cubi d’acqua rimangono in superficie e si accumulano prima di finire direttamente nei fiumi i cui letti non possono che allargarsi a dismisura e inondare campi e zone abitative. Dopo oltre 50 modifiche al piano regolatore firmate dalla Giunta attuale e precedente (senza variazioni nella gestione del problema) per permettere una lottizzazione sfrenata, spesso inutile, il territorio è stato impermeabilizzato su centinaia e centinaia di ettari grazie a catramazioni, cementizzazioni e costruzione di abitazioni, condomini e capannoni.
Contemporaneamente, non solo i fossati sono quasi completamente scomparsi ma quei pochi rimasti sono stati lasciati all’abbandono o sono divenuti oggetto di “strani” interventi. In effetti, ogni anno, lungo le nostre strade, si può osservare un mezzo meccanico che, accuratamente, ricrea l’alveolo del fossato colmo di vegetazione e sedimentato e, a pochi centinaia di metri a monte, un altro mezzo meccanico, quello dell’agricoltore, che con impietosa incuranza per il lavoro d’altri appena svolto, menefreghismo totale e ovvia inciviltà a favore di un guadagno del tutto personale, ara talmente vicino al fossato appena ripristinato da provocare la caduta di zolle di terra al suo interno. Zolle che, in primo luogo impediranno il deflusso delle acque ed in seguito la sedimentazione che farà diminuire la profondità dello scavo. Il tutto a nostre spese e pericolo.
Ma c’è di meglio: qualche giorno fa, curando l’impiegato di un Comune limitrofo a Gruaro mi sono lasciato scappare che a me non servono gli avvisi elettorali per conoscere la data delle elezioni: basta osservare la frequenza delle catramazioni delle strade: entro pochi giorni ci saranno le elezioni!
-“Ha ragione”- mi ha risposto molto seriamente l’impiegato – “… e lo facciamo troppo spesso laddove non serve proprio a nulla.”-
Solo propaganda populista.
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