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Articoli di jetto

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Giornale numero 13 !

N.B. aggiornamento del 19/04/2011: eliminato dal file pdf del giornale due piccoli refusi sulla rubrica “Leggiamo insieme!”

Ce l’abbiamo fatta!

E’ uscito il nuovo numero del nostro giornale, con il quale raccogliamo in forma cartacea gli interventi dei nostri redattori e collaboratori.

In questo numero:

Se siete registrati potete già scaricarlo dall’apposita pagina.

Altrimenti, pazientate e pubblicheremo tutto sul sito.

Come sempre sono graditi commenti, responsi ed eventuali offerte di collaborazione…

Riporto inoltre nuovamente quanto già postato sulla bacheca della nostra pagina facebook:

La Ruota cerca foto!

Cerchiamo foto!
Ebbene sì, se siete in possesso di fotografie che riguardano le nostre attività, oppure se conoscete qualcuno che ha fatto delle fotografie durante le nostre iniziative, contattateci od iscrivetevi al nostro forum www.forum.laruotagruaro.it e fateci sapere! Grazie a tutti!

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Appunti di viaggio: Birmania, incontro con Massimo Casagrande e Lucia Crovato

Salve a tuttti!

Siete invitati alla seconda serata della serie “Appunti / immagini di viaggio”, che tratterà dell’impenetrabile Birmania, grazie ai nostri amici camperisti Massimo Casagrande e Lucia Crovato, che verranno a presentare il loro filmato / reportage da uno dei paesi più reconditi dell’area indocinese.

L’incontro / proiezione si terrà venerdì 29 aprile 2011 alle ore 20.45 presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento ed invito tutti a segnalare la serata.

  Appunti di viaggio 'Birmania' (384,5 KiB, 1 download)
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“Il gioiellino” di Andrea Molaioli

14 miliardi di euro di debiti, 100mila risparmiatori truffati.
Basterebbero queste crude cifre a spiegare la necessità di un film sul crac Parmalat (il più grande mai avvenuto in Europa).

Un film di denuncia, secondo una tradizione di cinema civile come tanti maestri del passato (penso a Rosi, Petri, Montaldo…), non un film d’inchiesta, ma che risponde al fondamentale bisogno di documentazione storica dei nostri tempi, ed in particolare di cosa abbia rappresentato, in certi frangenti, il capitalismo nostrano.

In questo senso, il regista Andrea Molaioli, alla sua seconda opera dopo il già apprezzato “La ragazza del lago”, non si fa scrupoli ad affrontare un tema così caldo ed attuale(1) come quello del crac finanziario del gruppo di Collecchio, fondato e capitanato dal ragionier (ed ex-cavaliere del lavoro, ed ex-laureato honoris causa) Calisto Tanzi e dal suo fidato braccio destro Fausto Tonna, direttore finanziario.

Ovviamente tutti i nomi sono fittizi e puntualmente cambiati rispetto agli originali (tutela doverosa, essendo la vicenda giudiziaria ancora aperta e l’azienda in corso di risanamento(2)), da quello dell’azienda “LEDA”, a quello del proprietario Amanzio Rastelli (Calisto Tanzi) e del ragionier Ernesto Botta (Fausto Tonna), ma i riferimenti sono chiari e precisi.

Tralasciando in questa sede tutta la cronistoria e vicenda del caso finanziario di Parmalat, ciò che mi interessa mettere in luce è la riuscita o meno di un lavoro che sin dalle sue premesse, e per la delicatezza del tema, si presta anche ad una critica politica, oltre che artistica.

Distinguerei dunque da subito i due ambiti.

Il primo è quello prettamente cinematografico.

Il film da questo punto di vista funziona alla perfezione, perchè da quasi tutti i punti di vista è curatissimo: ben girato, ben fotografato, ottimamente montato.
Le musiche in particolare colpiscono e si sposano perfettamente allo sviluppo della vicenda: nella loro fantastica eterogeneità accarezzano i momenti più tragici ed esaltano quelli di maggior pathos. Veramente lodevole il lavoro del pordenonese Teho Teardo.

Gli interpreti sono tutti di altissimo spessore: Toni Servillo (nei panni del contabile Botta) non ha bisogno nè di presentazioni nè di gratificazioni critiche, la sua popolarità è al massimo ed è meritata. Credo che al momento sia l’attore italiano maggiormente preparato, anche se lo attendo in ruoli un po’ più “fisici”, per esprimermi definitivamente.
Remo Girone (nei panni del presidente Rastelli) tiene testa più che degnamente a Servillo, e rende gratificante notare il misto di megalomania e modestia che riesce a tratteggiare nel proprietario dell’azienda (sua è la grottesca definizione “LEDA è un gioiellino”, che da il titolo al film).
Sarah Felberbaum, che interpreta Laura Aliprandi (e cioè Paola Visconti, nipote del proprietario e con la quale Botta-Servillo instaura una desolante relazione sessuale) è un forse po’ troppo bella per il ruolo, e quella sua aria un po’ civettuola e saccente induce eccessivamente alla clemenza con il personaggio che interpreta.

La sceneggiatura è precisa e puntuale, i riferimenti alla storia reale si colgono, ma si possono anche non cogliere, le parti romanzate servono solamente a rendere più scorrevole la trama e dopo un po’ di tempo si può smettere di cercare nella vita reale i personaggi che via via scorrono o si citano sullo schermo (De Mita, Geronzi, Berlusconi, Ciarrapico, etc…). Se una critica si può muovere, è la spiegazione un po’ troppo sbrigativa degli strumenti finanziari utilizzati per nascondere o rinviare i debiti che via via si moltiplicavano nell’azienda, dando allo spettatore non preparato un senso di smarrimento, sia per la velocità dell’indebitamento stesso, che per l’apparente semplicità nell’offrire soluzioni da parte del ragionier Botta.
In questo senso l’unico dialogo veramente chiaro è quello riportato dal sottotitolo del film: “se i soldi non ci sono, inventiamoceli”, formula che spiega semplicemente a cosa possa condurre il reato di falso in bilancio (praticamente depenalizzato da Berlusconi).

Infine, ma non da ultimo, la scelta di raccontare la crisi di Parmalat dall’interno, permette al regista di coinvolgere maggiormente lo spettatore nelle biografie di questi personaggi da operetta, provinciali e limitati, ma a loro modo geniali nelle truffaldinerie contabili che utilizzano.

(segue)

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Guerra alla Libia!

Scusate l’espressione colorita: ma CHE SCHIFO!!

Ci mancava solamente l’ennesima guerra, una guerra condotta alle nostre spalle, contro l’art.11 della Costituzione, sulla base di una genericissima e discutibilissima risoluzione dell’ONU, e per motivazioni che nemmeno si sono premuniti di spiegarci.

Possibile che noi occidentali dobbiamo fare sempre di queste figure? Possibile che ci si debba sempre nascondere dietro l’ipocrisia della “salvaguardia dei diritti umani” per difendere i nostri sudici interessi economici? (perchè non in Yemen, sempre in questi giorni preda di rivolte e repressioni?)

Di tutto può avere bisogno “il risorgimento arabo” come lo chiama il nostro Presidente della Repubblica (non a caso favorevole anche all’invasione di Ungheria del ’56) meno che di bombardamenti indiscriminati che poi sappiamo benissimo preludere all’inevitabile intervento di terra. O forse speriamo ancora che qualcuno dei suoi faccia fuori Gheddafi? O forse pensiamo che la guerra sarà rapida e breve? Qualcuno crede ancora a questa propaganda?

Anche ad essere cinici è evidente che l’Italia non ha alcun interesse in questa decisione: se vincono i ribelli saremmo additati (e giustamente) come gli amici di Gheddafi, se vince il dittatore saremmo comunque traditori (e giustamente), visti gli affari e beati trascorsi insieme.

E già non dubito che il nostro megalomane ministro della Difesa (rin)corra appresso agli interessi politico-petroliferi franco-anglo-statunitensi, inviando anche nostri  uomini e mezzi, senza rinnegare peraltro nè il baciamano di Arcoreil trattato di finta amicizia del 2008.

E non ho altrettanto dubbi che la “presunta opposizione” concorrerà responsabilmente a sostenere il governo, in una sorta di chiamata a correo.

Che pena questa povera italietta…, anche questa volta mi tocca stare con la Germania.

Altri collegamenti:

L’intervista a Gino Strada su Il Fatto Quotidiano

Un’analisi di Giuseppe Genna su Carmilla on line

Un’analisi di Fabio Marcelli su Il Fatto Quotidiano

La petizione contro la guerra in Libia

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Incontro NO-TAV Venezia Trieste, giovedì 24 marzo 2011

Salve a tutti!

Dopo l’articolo di Michele Zanetti, riteniamo opportuna una serata informativa sulla nuova ferrovia ad alta velocità (T.A.V.) in via di progettazione e sviluppo, che interesserà anche la tratta Venezia Trieste e quindi la zona del portogruarese.

Nonostante la fondata sfiducia nelle istituzioni e nella politica, crediamo infatti sia importante far sentire il più possibile la propria opposizione a tale scelleratezza.

Proponiamo pertanto un incontro con il comitato NO TAV Venezia Trieste nel quale sarà possibile firmare la petizione all’Unione Europea contro la nuova T.A.V. (si può firmare anche online, andando in questa pagina).

E’ l’unica possibilità che abbiamo di dire la nostra su questo progetto.

Vi attendiamo numerosi giovedì 24 marzo 2011, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

  Incontro NO-TAV Venezia Trieste (277,9 KiB, 0 download)
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Emma Marrone ad Annozero

Ebbene sì. Ammetto la mia ignoranza. Prima di ieri sera ed Annozero, non ero consapevole dell’esistenza (e fama) di una giovane cantautrice rispondente all’appellativo di Emma Marrone.

La puntata di ieri sera della trasmissione di Michele Santoro parte infatti spumeggiante, con una ballata dedicata a Sacco e Vanzetti, da ella cantata.

Sono entusiasta, e non solo per le nostalgiche attrazioni bakuniane di gioventù, “Wow, una giovine anarchica all’interno dello showbiz!”, mi sono detto. Visto poi lo scarso seguito che da sempre le “eretiche” idee anarcoidi hanno avuto nella storia e vista la rappresentazione che oggi se ne fa (anarchico = black bloc), ho ammirato dentro me la scelta di ospitare una rappresentante di un mondo così distante da quello “consuetudinario”.

Purtroppo i primi dubbi di aver frainteso qualcosa li ho avuti poco dopo, quando, a precisa domanda di Giulia Innocenzi se fosse anarchica, la signorina ha risposto: “l’unica cosa in cui credo da qualche tempo è Dio, che è l’unica cosa certa”… e lì qualche sospetto m’è venuto.

Però ero ancora emozionato dalla rievocata (almeno da me) vicenda di Sacco e Vanzetti, quindi ho concluso che se dopotutto adesso ci si può definire “comunisti e cattolici” (Vendola dixit), magari si potrà pure dirsi “anarchici e credenti”. Massì, mi sono detto: ci sono tanti preti “anarchici”, pensa a Don Gallo, Padre Zanotelli, Don Ciotti, insomma l’importante è ciò che fai, non ciò che senti.

Inoltre mi piaceva, quel suo parlare terra terra, da “donna del popolo”, di una che non ha potuto studiare molto… (si scusava continuamente della sua scarsa proprietà lessicale) ed ero proprio incuriosito dal sentire cosa avesse da dire.

Poi ho letto che è diplomata al liceo classico, ed un po’ mi son sentito imbarazzato, perchè evidentemente la scuola non trasmette granchè; poi ahimè ho ascoltato cosa avesse da dire, e mi son sentito ancor più imbarazzato, per le seguenti ragioni.

Partendo da un'”arguta” osservazione sui giovani libici, a suo dire arrabbiati perchè cresciuti in famiglie sfinite dal clima di oppressione e dittatura, la signorina Marrone ha analizzato la situazione dei giovani italiani, i quali, sempre a suo dire, sarebbero cresciuti in famiglie dove la sterile e continua contrapposizione tra “destra” e “sinistra” ha impedito loro di ragionare, di parlarsi e di combattere uniti “per un futuro migliore” (diciamo così…).
Tralasciando i classici stereotipi sul vestiario di destra e sinistra, o le poco felici battute: “Alla fine siamo disoccupati di destra e disoccupati di sinistra, ma sempre disoccupati siamo”:  la cantautrice suggerisce che “noi” giovani dobbiamo unirci sopra qualsiasi differenza od opinione politico-ideologica (già trovarne, di giovani con idee politiche definite…).

Spietato, Santoro le ha ripetutamente chiesto: “ma uniti per fare che? Per ottenere cosa?”… e la risposta è stata: “la libertà di dire una cosa senza essere etichettati”… cioè il problema dei giovani sarebbe quello di essere definiti via via “fascisti” o “comunisti”…

Conclude infine il proprio intervento con un’altra geniale proposta: “facciamo un partito unico e cerchiamo di salvare l’Italia”. Cioè una bella dittatura e via!

Scusate, ma veramente: che pena… potrei capire se fosse una ragazzina, ma da quel che leggo è donna fatta e matura.

Quando sento discorsi come questo mi viene sempre in mente Nanni Moretti in Ecce Bombo: “te lo meriti Alberto Sordi, te lo meriti!”.

L’intervento di Emma Marrone ad Annozero, 3 marzo 2011

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Ritocchi al sito

Salve a tutti, solo per comunicare che ho effettuato le seguenti modifiche:

  1. spostato esternamente la galleria (www.gallery.laruotagruaro.it);
  2. creato la nostra pagina facebook;
  3. aggiunto funzionalità facebook alla pagina principale e articoli;
  4. aggiunto atto costitutivo e statuto (agg. del 13 marzo).

Riporto inoltre di seguito quanto già postato sulla bacheca della nostra pagina facebook:

La Ruota cerca foto!

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Ebbene sì, se siete in possesso di fotografie che riguardano le nostre attività od iniziative, oppure se conoscete qualcuno che ha fatto delle fotografie durate le nostre iniziative, contattateci a: info@laruotagruaro.it od iscrivetevi al nostro forum www.forum.laruotagruaro.it e fateci sapere! Grazie a tutti!!
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Cena sociale de La Ruota, venerdì 18 marzo 2011!

Salve a tutti!

Comunico che venerdì 18 marzo 2011 alle ore 20:00 si terrà l’annuale cena sociale della nostra associazione, presso l’ormai abituale agriturismo “Ca’ dei Molini” di Boldara.

Coloro che volessero sostenerci o tesserarsi alla nostra associazione, o semplicemente incontrarci, possono dare la propria adesione commentando in calce l’articolo.

Per ulteriore dettagli ed informazioni potete contattare Luisella Danelon: cell. 368 3599006

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Incontro con Michele Zanetti, “Gli animali stanno vincendo”

Salve a tutti!

Informo che venerdì 18 febbraio 2011 alle ore 21, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, si terrà l’incontro con l’amico, collaboratore e naturalista Michele Zanetti dell’Associazione Naturalistica Sandonatese, che presenterà il suo volume dal titolo “Gli animali stanno vincendo”.

Allego la locandina dell’evento ed invito tutti a segnalare la serata.

  Incontro con Michele Zanetti - Gli animali stanno vincendo (370,2 KiB, 23 download)
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Spettacolo “Bambole per il Reich” il 29 gennaio 2011 a Portogruaro

Salve a tutti!

Segnalo che sabato 29 gennaio 2011, alle ore 21:00, presso il Teatro comunale Luigi Russolo di Portogruaro, si terrà lo spettacolo di teatrodanza per il giorno della memoria: “Bambole per il Reich, l’olocausto delle donne”.

Trattasi di un rifacimento ed ampliamento dello spettacolo “La Casa delle Bambole” che abbiamo organizzato l’anno scorso all’oratorio di Giai, e siamo particolarmente orgogliosi della riproposizione dello stesso in un ambiente più congeniale ed in un ambito più “istituzionale”.

Allego la locandina e la cartolina dell’evento, e Vi invito caldamente a partecipare numerosi!!

  Locandina Bambole per il Reich, teatro Russolo, Portogruaro, 29 gennaio 2011 (347,8 KiB, 3 download)
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  Cartolina spettacolo Bambole per il Reich, fronte (312,3 KiB, 2 download)
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  Cartolina spettacolo Bambole per il Reich, retro (239,1 KiB, 4 download)
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