- Sito Web
- http://www.claudeandreini.it
- Descrizione
- Prof. di educazione fisica e di biologia. Laureato in Kinesiterapia Fotografo , scultore. Di origine italiana(Toscano di Larciano-PT), Belga di cittadinanza e formazione. Ex cooperante civile in Algeria in alternativa al Servizio militare (1971-1973). Dopo anni di tentativi di assimilazione alla mentalità veneta, ha deciso che non è per lui. Troppo schietto per accettare compromessi spesso immorali, ormai preferisce rimanere isolato. Meglio solo che mal accompagnato. Non riesce a capire come un Paese di una cultura immensa come l'Italia possa essere crollato ad un tale livello di ignoranza, analfabetismo, razzismo e xenofobia affiancato ad un altrettanto incomprensibile sentimento di superiorità, anche razziale! Ha tentato di creare un sentimento di protezione per la bellezza del territorio a Gruaro, investendo 20 anni di lavoro, soldi ed impegni culturali per fare nascere un parco fluviale lungo il Lemene. Risultato: disprezzo, denunce, vandalismo, messa al bando dalla maggioranza della popolazione. Parallelamente , studiando la fotografia e praticandola intensamente, è ormai conosciuto a livello internazionale, esponendo nel mondo intero, da Parigi a Chicago, da Pechino ad Arles. Dappertutto tranne a Gruaro dove il politicuccio locale e la stessa Opposizione sono d'accordo per censurarlo o ignorarlo. Pensiamo che sia la sintesi più chiara che si possa fare del livello culturale e morale di quel paesino leghistoberluscanovaticanista.
Conferenza “La Kinesiterapia”, venerdì 3 febbraio 2012
Rettifica urgente del 24/01/2012 di jetto:
Per motivi indipendenti dalla nostra volontà e legittima scelta del relatore, Vi informiamo che la serata sulla Kinesiterapia sarà organizzata e curata direttamente dall’Associazione “Un Parco Per Boldara” ed ospitata, contrariamente a quanto precedentemente indicato, dal Comune di Teglio Veneto (VE), presso il condominio “Avvenire”, in Via Chiesa.
Su richiesta del relatore allego la locandina aggiornata della serata, con tutte le indicazioni del caso.
Ci scusiamo per l’eventuale disagio occorso.
La kinesiterapia (di cui la fisioterapia è un ramo), è un’arte curativa praticata da molti decenni nel Nord Europa. In Italia, è applicata in maniera istituzionale solo di recente: gli studi specifici rispondono alle norme CEE da poco più di ieci anni. Ciò spiega in parte l’uso poco frequente di questo tipo di terapia e il suo mancato uso in innumerevoli patologie, recuperi o preparazioni specifiche, dalla sindrome di Baré alla preparazione al parto con tecniche di psico-profilassi del dolore.
“Per tanto tempo, il massaggio ha rappresentato per la nostra professione l’unica scienza; ciò l’ha svalutata” disse Marcel Bienfait, 40anni fa. Purtroppo, ancora oggi, “terapia” è sinonimo di massaggio, non solo per il grande pubblico ma anche per la medicina tradizionale.
Pertanto, vorrei rivalutare l’apporto reale di questa scienza, basata su esami clinici concreti che permettono di curare in primis le cause dei disturbi ben prima dei sintomi. Vorrei che il paziente, più informato sul suo disturbo, fosse reso più libero nella scelta di cura, tutto a beneficio di un risparmio di dolore, tempo, denaro e farmaci, grazie ad una guarigione profonda in perfetta cooperazione con il medico curante.
Dunque, la serata sarà dedicata sia alla filosofia della kinesiterapia, spalleggiata dalla terapia manuale, sia alle cure specifiche delle grandi patologie ortopediche che colpiscono la popolazione. Insisteremo sulla loro prevenzione e successivamente sulla cura stessa, applicata dopo l’individuazione delle anomalie bio-meccaniche, origine di sintomi in generale messi a tacere farmacologicamente, spesso solo per un breve periodo. Chiedo cortesemente ai partecipanti a far sì che l’incontro non sia limitato ad un monologo saccente e noioso ma improntato dall’elemento fondamentale nella ricerca della salute del paziente: il dialogo.
Claude Andreini
Laureato in kinesiterapia (ISKE_Liegi)
Specializzato in Terapia Manuale (International College of Osteopathy-Bruxelles), drenaggio linfatico(VUB), lettura radiografica, elettroterapia e terapia sportiva- taping(ULB).
Insegnante di Biologia e di Educazione Fisica (ISEP Liegi).
Titoli A1, a norma CEE.
'La Kinesiterapia', a cura di Claude Andreini (375,3 KiB, 5 download)
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La legge è uguale per tutti, compresi i preti
Il 25 giugno 2010 la polizia belga ha fatto irruzione nei locali dell’arcivescovado di Malines, Belgio, bloccando i vescovi presenti e sequestrando telefonini, documenti e agende. Un’azione qualificata dai prelati vaticani di “peggiore di quelle perpetrate dai comunisti”, di “triste momento” secondo il Papa, insinuando che i preti erano rimasti senza bere ne mangiare per nove ore.
La costituzione belga è molto chiara: secondo l’articolo 268 del Codice Penale, i ministri del Culto non possono attaccare qualunque atto dell’Autorità pubblica. Un articolo che, se dovesse esistere ed essere applicato in Italia, porterebbe nelle aule di Giustizia un giorno sì e un altro ancora i rappresentanti vaticani che, da sempre non solo giudicano e criticano leggi e azioni del Governo della Repubblica, ma danno addirittura indicazioni di voto durante la messa.
La stampa ha pertanto schernito l’intervento delle Autorità Giudiziarie belghe facendo finta di dimenticare l’emergere da anni del problema della pedofilia ad ogni livello ecclesiasti ma anche senza dare la specifica dell’argomento da trattare da parte dei vescovi durante quella riunione: i vescovi belgi si preparavano a discutere il punto 5 dell’ordine del giorno approntato dal vescovo di Liegi Mgr. Alois Jousten, intitolato: “della necessità di trasmettere le cartelle dedicate ai preti pedofili alla Commissione Andriaenssens”.
Il giudice belga, al corrente della volontà ecclesiastica di non trasmettere le cartelle relative a preti pedofili, e altrochè al corrente che esistono, ha semplicemente confermato non solo l’indipendenza reale della giustizia nei confronti del potere politico in Belgio ma altrettanto la sua assoluta volontà di considerare i rappresentanti del culto cattolico , di qualsiasi livello, come cittadini per niente al di sopra di ogni sospetto, in onore di un detto troppo spesso citato ma non applicato da queste parti ossia: la legge è uguale per tutti.
La libertà, fra cui quella di espressione è un bene molto prezioso che la stampa belga la difende aspramente. Aiuta il piccolo Paese nordico a posizionarsi al 3 posto nella graduatoria mondiale sulla libertà di espressione, quando l’Italia è confinata al 74esimo posto a mala pena prima della Corea del Nord. Pertanto, al di sopra di ogni divergenza politica o linguistica l’azione delle Istituzioni nazionali è stata sostenuta grazie ad articoli che davano il polso della reazione popolare.
Marc Metdepenningen, giornalista francofono ma di certo di origini fiamminghe con un cognome del genere, non ha lesinato sulle parole: “il Vaticano trova verosimile la guarigione di una signora di 95 anni affetta da tumore, da parte di un suo zio, monaco libanese (ovviamente beatificato) ma giudica “inverosimili e gravi” le perquisizioni nella sede episcopale”. Risponde a Bertone che qualifica l’intervento “peggiore di quelli comunisti” chiedendo al prelato “di prendere in considerazione le pratiche dei giudici dell’Inquisizione che arrostivano sui falò “streghe e altri Cathari”. Continua meravigliandosi del disprezzo che ha lo stesso Bertone nei confronti del peccato di menzogna visto che disinforma pubblicamente quando afferma che i preti sono rimasti a digiuno (pure pratica religiosa) per tutta la durata del fermo. In effetti, la polizia ha facilmente provato che i prelati hanno ricevuto pollo, pomodori, eppure vino!
Insomma la stampa belga sorride: “La Chiesa, di nuovo, inciampa nel tappeto” e si fa seria quando scrive: “il papa, come la Chiesa belga se vogliono rimanere credibili e assumere le proprie responsabilità sui scandali pedofili interni hanno una sola scelta: aprire gli archivi, appurare ciò che fu “la legge del silenzio” richiesta da Malines e Roma e lasciare agli inquirenti parlamentari, giudiziari e storici l’onere di spiegare il passato e salvare il presente.”
Una azione esemplare e la relativa reazione mediatica che, a parere mio, dovrebbero essere d’esempio in Italia. Un modello che, se applicato, darebbe la prova di una reale libertà di azione delle Istituzioni repubblicane nei confronti dello Stato vaticano e la prova che religione e Stato sono indipendenti. Insomma che se la religione di Stato è cattolica, la Chiesa cattolica non è lo Stato.
Invece, assistiamo al solito balletto politico, dall’estrema Destra alla Sinistra integralista, delle prese di posizioni onte e succube, tradizionali nel dare un colpo al ferro e uno alla botte. Un balletto che vede girare, a md’ di offerta, i deretani dei danzatori a caccia di voti e le facce nauseate di chi ci osserva da oltre confine.
Claude Andreini. Belga
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