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“Energia e futuro. Le opportunità del declino”, incontro con Mirco Rossi

Salve a tutti.

Segnalo che, grazie ai nostri amici dell’ANS, ospiteremo anche a Gruaro, venerdì 2 dicembre 2011 alle ore 20.45, il dott. Mirco Rossi, che ci relazionerà sul tema “Energia e futuro. Le opportunità del declino.”

Mirco Rossi, studioso veneziano, esperto divulgatore in problemi energetici, socio di ASPO Italia, (sezione italiana di ASPO International, The Association for the Study of Peak Oil) e membro del Comitato Scientifico della rivista Ambiente-Risorse-Salute edita a Padova dal Centro Studi l’Uomo e l’Ambiente. Svolge da molti anni un’intensa attività di divulgazione in ambito scolastico e sul territorio nel centro-nord Italia.

Sul tema ha recentemente pubblicato la seconda edizione aggiornata del libro “Energia e Futuro. Le opportunità del declino.”, in cui con linguaggio semplice, ma scientificamente rigoroso, amplia le considerazioni svolte nelle proprie conferenze.

L’incontro si terrà  presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento ed invito come sempre tutti a segnalare la serata.

Vi attendiamo numerosi!

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Nucleare? Un costosissimo vicolo cieco…

articolo di Michele Boato

presidente de L’Ecoistituto del Veneto “Alex Langer” e direttore della rivista “Gaia”

Chiunque lo proponga, da destra o da sinistra, finge di ignorare che:

1. Il nucleare non è sicuro, è a rischio di incidenti catastrofici

Nel 1979 ad Harrisburg (Usa) si è sfiorata la “fusione del nocciolo”, che c’è stata a Cernobyl (Ucraina) il 26 aprile 1986, con decine di migliaia di tumori e leucemie nei 20 anni successivi e più di 1000 morti per tumore tra i soldati intervenuti; ha contaminato l’acqua di 30 milioni di ucraini; irradiato 9 milioni di persone. Oggi, nelle regioni confinanti, 2/3 degli adulti e metà dei bambini sono ammalati alla tiroide, c’è il raddoppio delle malformazioni.

Nel 2002 nell’Ohio (Usa) si è sfiorato lo stesso disastro; nel 2004 a Sellafield (GB) c’è stata una fuga 160 kg di velenosissimo plutonio rivelata solo dopo 8 mesi.

Dal 1995 al 2005 c’è stata una serie di incidenti gravi (con 7 morti e centinaia di contaminati gravi) nelle centrali del Giappone: tra cui uno gravissimo a TokaiMura nel 1999 (2 lavoratori morti, 3 gravemente contaminati e 119 esposti a forti dosi di radiazioni) e il più grande impianto nucleare al mondo chiuso il 16.7.2007 per i danni da terremoto.

Avere il nucleare vicino casa non è assolutamente la stesso che a centinaia di km.

2. Dopo 50 anni, non si sa ancora dove mettere le scorie radioattive

Ci sono milioni di tonnellate di scorie (di cui ben 250.000 altamente radioattive) senza smaltimento definitivo. Gli Usa hanno speso 8 miliardi di dollari in 20 anni senza trovare una soluzione. In Italia il governo ha dato 674 milioni di euro alla Sogin che, dopo il ridicolo tentativo di Scanzano J. (sismico, come gran parte d’Italia), non sa dove mettere le “ecoballe” radioattive: il plutonio resta altamente radioattivo per 200mila anni! L’uranio238 per milioni di anni.

3. Non esiste il nucleare “sicuro e pulito” di Quarta generazione

Le centrali di “terza generazione”, che Berlusconi vuole costruire, dovrebbero durare più di quelle in funzione (II generazione), senza aver risolto il problema delle scorie né della “sicurezza intrinseca” (spegnimento automatico se c’è un incidente grave). Le chiama “ponte” verso una quarta generazione” che promette sarà “assolutamente sicura, non proliferante, con poche scorie e meno pericolose”, ecc. Ma i reattori di IV generazione NON esistono! Sono previsti “dopo il 2030”, come se fosse domani; e quanto “dopo”?

Intanto il governo propone un colossale rilancio del nucleare, con reattori che, almeno fino al 2040, aggraverebbero tutti i problemi creati dal nucleare! Infatti l’Enel ha investito quasi 2 miliardi di euro per completare, in Slovacchia, due reattori di vecchia tecnologia sovietica, addirittura privi di involucro esterno, giustificandosi: “la probabilità di un impatto aereo è trascurabile”. In che mani siamo!

4. E’ favola “solo col nucleare si può fermare il riscaldamento globale”

Per avere una riduzione di gas serra bisognerebbe costruire una centrale nucleare ogni 10 giorni (35 all’anno) per i prossimi 60 anni. Così, con 2.000 nuove centrali nucleari, si fornirebbe il 20% dell’energia totale.

C’è qualcuno, sano di mente, che pensa si potrebbe procedere a questo ritmo?

Nessuno dei top manager dell’energia crede che le centrali esaurite nei prossimi anni saranno rimpiazzate per più della metà: il trend mondiale del nucleare è verso il basso: solo per mantenere il numero e la potenza delle 435 centrali attuali (ne sono già state chiuse 117) ce ne vorrebbero 70 di nuove entro il 2015 (una ogni mese e mezzo!) e altre 192 entro il 2025: una ogni 18 giorni! Tutto per continuare a produrre non il 20%, ma solo il 6,5% dell’energia totale

2.000 scienziati dell’IPCC (ONU) lo hanno certificato nel 2007: “Il nucleare non potrà fermare la febbre del pianeta”.

Inoltre il ciclo completo (estrazione ed “arricchimento” dell’uranio, smaltimento scorie, costruzione e smantellamento centrale) emette gas serra quanto il ciclo a combustibile fossile.

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Incentivi anti-inquinamento (previsti dalla legge finanziaria 2007)

A. CALDAIE, PANNELLI, ISOLAMENTI TERMICI

Innalzamento dal 36% al 55%della detrazione fiscale per interventi di aumento di efficienza energetica.
La detrazione che si riferisce a una spesa sostenuta nel 2007, va suddivisa in tre quote annuali di pari importo. Le azioni incentivate si riferiscono a:

  • Interventi per la riduzione dei consumi di energia sia degli edifici nuovi che di quelli esistenti, con un contributo massimo di 100mila euro in 3 quote annuali. Isolare gli edifici, cioè fare indossare il “cappotto alla nostra casa, può valer un 20-30% di consumi in meno. Quasi il 70% dei costi energetici di una famiglia, sono destinati al riscaldamento degli ambienti. Investire in una buona coibentazione durante la costruzione ex novo, fa risparmiare fino al 60% delle spese di riscaldamento. A questo riguardo, a partire dal 10 luglio 2008 ci sarà l’obbligo della certificazione dei consumi energetici. Dal 1° luglio 2009 infine, l’etichetta energetica diventerà obbligatoria anche per vendere un singolo appartamento. La certificazione energetica è un documento che descrive nei dettagli i consumi del nostro appartamento e che va prodotta se si vogliono ottenere gli incentivi.
  • Installazione dei pannelli solari per la produzione di acqua calda e per il riscaldamento; il bonus potrà arrivare fino a un massimo di 60mila euro in 3 anni.
  • Interventi di copertura, isolamento dei pavimenti, delle pareti e installazione di finestre ad alta tenuta energetica. Il bonus è di 60mila euro max.
  • Installazione di caldaie a condensazione. Detrazione max è di 30mila euro.

N.B. I RIMBORSI SONO CONDIZIONATI DALLA CERTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO!

B. FRIGORIFERI E CONGELATORI

Detrazione fiscale in un’unica rata, per la sostituzione di frigoriferi e congelatori di classe energetica non inferiore ad A+, acquistati nel 2007. La spesa ammissibile non deve superare i 1000 euro per ciascun apparecchio; la detrazione non potrà essere superiore a 200 euro.

C. AUTO A METANO

Riduzione del 20% del carico fiscale per il gpl. Questo comporta una diminuzione del prezzo alla pompa di circa 38 centesimi al litro, iva compresa. Sono previsti incentivi per trasformare le autovetture a gas metano o gpl (650euro se si fa entro tre anni dopo l’immatricolazione; 350euro per chi ha un’auto euro 0 o euro 1) che quelli per l’acquisto di un’auto a metano e gpl (1500 euro per ogni vettura con un’ulteriore sconto di 500 euro se le emissioni di CO2 sono inferiori a 120 grammi per km).

D. PANNELLI FOTOVOLTAICI

Sarà possibile cedere alla rete nazionale, l’energia elettrica prodotta da impianti casalinghi ed eventualmente eccedente il proprio bisogno. I piccoli fornitori potranno vendere la loro ecoelettricità a un prezzo agevolato fino a 0,49 al kw.

Per saperne di più:

  • Utilissimi consigli per risparmiare energia: www.ecoage.it
  • Energie rinnovabili: www.fonti-rinnovabili.it (sito collegato a Legambiente che contiene anche un elenco di installatori di pannelli solari diviso per regioni).
  • Per informazioni precise su costi e opportunità, ma anche per passare alla fase progettuale: www.ice.it , istituto per il Commercio Estero.
  • Per incentivi e rimborsi da parte dello Stato, consultare il sito del governo: www.governo.it e si clicca su “Finanziaria”, voce ENERGIA.
  • Può essere utile consultare il progetto “CasaClima” della provincia autonoma di Bolzano: www.provincia.bz.it

azlea

P.S. Anche la nostra amministrazione comunale dovrebbe dare il buon esempio, riducendo lo spreco dell’illuminazione pubblica!

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Energia ecologica? Quella che si risparmia

Il 16 febbraio 2005 entrava in vigore il protocollo di Kyoto: il trattato che prevede l’obbligo per i paesi industrializzati di operare una drastica riduzione di elementi inquinanti (i gas serra: anidride carbonica, metano, ossido di azoto, idrofluorocarburi, perfluorocarburi ed esafluoro di zolfo) in misura non inferiore al 5,2% rispetto alle emissioni registrate nel 1990, considerato come anno di riferimento. Tale riduzione dovrà avvenire nel periodo 2008/2012.

Questo non basta più! Da dire che molti Paesi, fra cui l’Italia, non solo non hanno ridotto le immissioni, anzi le hanno aumentate!

Infatti l’allarme “Pianeta Terra” che riguarda il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre è da attribuirsi, ormai tutti gli scienziati concordano, all’inquinamento prodotto dall’uso intensivo del petrolio, del carbone e del gas; questo per produrre l’energia necessaria a far funzionare le attività umane delle civiltà industrializzate.
Gli effetti disastrosi sul clima sono sotto gli occhi di tutti e noi stessi ne siamo testimoni. Se non interverranno dei correttivi, le emissioni di anidride carbonica, che negli ultimi 10 anni sono aumentate del 20%, produrranno per la Terra un peso insostenibile. La febbre del pianeta pone gli uomini di fronte ad una scelta: continuare a correre verso il disastro o cambiare rotta.

Che cosa può FARE ciascuno di noi?
CONSUMARE MENO partendo da piccoli, ma importanti cambiamenti, nel nostro stile di vita.

Ecco alcuni suggerimenti:

  • Utilizzare lampade a basso consumo energetico.
  • Scegliere l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza, ovvero di classe A; si risparmia fino al 10% di elettricità.
  • Avviare la lavatrice e la lavastoviglie a pieno carico e a temperature non troppo alte.
  • Non lasciare gli elettrodomestici in stand-bay e spegnere il computer quando non si utilizza.
  • Regolare il termostato del riscaldamento e controllare regolarmente la caldaia per consumare. meno.
  • Scegliere prodotti a basso impatto ambientale riconoscibili da un marchio di garanzia europeo.
  • Scegliere alimenti di stagione e possibilmente di origine locale.
  • Privilegiare i prodotti imballati senza spreco e con materiali riciclabili.
  • Non sprecare l’acqua: chiudi il rubinetto quando ti insaponi o ti lavi i denti.
  • Utilizzare l’automobile solo quando è necessario; usa la bicicletta sapendo che fa bene a te e all’ambiente.
  • Andare alle fonti rinnovabili (Solare termico, fotovoltaico).
  • Impiegare materiali isolanti se si compra o si ristruttura una casa.

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Idrogeno, internet e Italia, le tre “I” di Rifkin per salvare il mondo

L’economista statunitense Jeremy Rifkin, autore di diversi best seller come “L’era dell’accesso” e “Economia all’idrogeno”, ha presentato a Parigi la sua idea. Per realizzarla, è necessaria una sinergia tra la rete delle telecomunicazioni e l’uso dell’idrogeno, trainata dalla sensibilità europea per lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale.

L’Europa è, oggi, nella posizione migliore per condurre la nuova rivoluzione industriale guidata dall’energia, prodotta con fonti rinnovabili ed immagazzinata e distribuita attraverso l’idrogeno. Il quadro negativo che abbiamo davanti oggi è chiaro: riscaldamento globale, crisi petrolifera, debito del Terzo Mondo, terrorismo. Secondo l’economista, siamo alla fine dell’era del petrolio.

La cosa veramente interessante è che Rifkin, lungi da limitarsi a fornire delle previsioni sconfortanti, propone un punto di vista positivo, vede nella nuova situazione delle nuove opportunità e potenzialità: a suo avviso siamo all’inizio della terza rivoluzione industriale.
La nuova rivoluzione industriale partirebbe dalla riorganizzazione dei centri di comando e controllo delle informazioni, che oggi è sempre meno concentrato e sempre più distribuito. Basta pensare alle attuali forme di comunicazione ed elaborazione delle informazioni quali i personal computer, internet, i satelliti, il wi-fi, che oggi collegano già il 20% dell’umanità. Manca ancora (e qui risiede la rivoluzione industriale e l’opportunità possibile) l’aspetto relativo alla creazione, immagazzinamento e distribuzione di nuove forme di energia per produrre ed alimentare le nuove forme di comunicazione.

Rifkin ipotizza che questa rivoluzione partirà con le fuel cell (celle a combustibile), alimentate da idrogeno, che verranno distribuite in centinaia di milioni di personal computer, di auto, in milioni di case, in milioni di negozi e imprese di piccole medie dimensioni. Con le fuel cell ad idrogeno “verde” prodotto dall’acqua, da fonti rinnovabili e da biomasse, inizierà una terza rivoluzione che partirà dal basso, perché ognuno di noi, come in internet, diventerà fornitore ed utilizzatore di energia e di idee. Una rete energetica di questo genere è già stata sperimentata con successo da IBM in Germania e USA.

Infine, secondo Rifkin, l’Europa è oggi nella condizione ideale per sviluppare questo nuovo modello, e in Italia le potenzialità (partendo dal basso, dalle province e dalle regioni) per costruire un “bottom-up network” energetico sono enormi, e in grado di generare nel lungo periodo (nei prossimi 20 anni) milioni di nuovi posti di lavoro.

(riduzione da “La Repubblica” del 3 ottobre 2005)

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