Le diverse esperienze dell’economia solidale nascono come reazione valoriale, ma anche concreta e propositiva, nei confronti di una economia giudicata troppo attenta alla crescita della ricchezza e poco alla sua equa distribuzione, più incline alla competizione che alla solidarietà.
L’economia solidale rifiuta la massimizzazione del profitto come obiettivo primario delle attività economiche e di sviluppo della società; ritiene, invece, che tale obiettivo vada individuato nel profitto sociale e nell’attenzione al bene comune, cui tutti possono contribuire: poggia sul concetto di cittadinanza attiva e responsabile e considera di volta in volta l’individuo come cittadino attivo, consumatore critico, risparmiatore consapevole e responsabile. In quest’ottica l’economia solidale si adopera per elaborare nuove esperienze che conducano ad uno sviluppo sostenibile, rispettoso di tutti i popoli e attento alla salvaguardia dell’ambiente naturale.
All’interno di tale movimento si è imposta una forte riflessione sulla valenza del denaro, inteso come mezzo per raggiungere il profitto sociale e non come fine a se stesso.
In questo contesto la finanza etica riflette proprio sull’utilizzo del denaro, visto naturalmente nella sua particolare forma di risparmio.
Cos’è la Finanza Etica? E’ una finanza che ha come punto di riferimento la persona e non il capitale, l’idea e non il patrimonio, la giusta remunerazione dell’investimento e non la speculazione. La raccolta di risparmio e il suo impiego, avvengono attraverso una gestione trasparente, dando la possibilità ai risparmiatori di conoscere il funzionamento dell’istituzione che gestisce il risparmio e la destinazione di ogni finanziamento. In maniera innovativa rispetto al sistema finanziario tradizionale, si adottano criteri di valutazione e modi operativi che prendono in considerazione, insieme alle performance dell’impresa ed ai suoi rendimenti economici, l’impatto sulla società e sull’ambiente delle attività finanziate. E’ in questo contesto che si inserisce Banca Popolare Etica.
Nata dall’ostinazione e dall’impegno del movimento delle Mag ( Mutue d’Autogestione), del mondo della cooperazione sociale, del volontariato e dell’associazionismo, Banca Etica festeggerà l’8 marzo 2005 il suo sesto compleanno.
L’articolo 5 dello Statuto afferma: “Banca Etica si propone di gestire le risorse finanziarie di famiglie, donne, uomini, organizzazioni, società di ogni tipo ed enti, orientando i loro risparmi verso le iniziative socio-economiche che perseguono finalità sociali e che operano nel pieno rispetto della dignità umana e della natura… Banca Etica svolge una funzione educativa nei confronti del risparmiatore e del beneficiario del credito, responsabilizzando il primo a conoscere la destinazione e le modalità di impiego del suo denaro e stimolando il secondo a sviluppare con responsabilità progettuale la sua autonomia e capacità imprenditoriale.”
Essa esclude “i rapporti finanziari con quelle attività economiche che, anche in modo indiretto, ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona…”, escludendo, per esempio, le relazioni con le imprese che commerciano in armi.
Coerentemente con questi principi, i finanziamenti concessi sono basati sulla valutazione di una istruttoria sia economica che socio-ambientale. I risparmiatori, le imprese sociali, le organizzazioni non profit e le imprese operanti in campo ambientale si dotano in tal modo di uno strumento finanziario concreto per affermare i valori della partecipazione democratica, della solidarietà, della trasparenza, per uno sviluppo a volto umano dei territori in cui interagiscono.
[print_link]