“E’ il linguaggio, non le idee a unire gli uomini.”
Edgar Morin
Questa è forse la domanda che si faranno in tanti, pensando al primo argomento al quale “La Ruota” ha deciso di dedicare 3 serate, presso la sala delle associazioni di Gruaro. Una risposta esaustiva richiederebbe decine di pagine, ma, per questioni di spazio, ci limiteremo a sfiorare appenala moltitudine di argomentazioni inerenti al tema e a fare, al loro interno, una scelta che dovrebbe fornire materia di riflessione per tutti, a Gruaro e fuori.
Oggi il Paese Italia soffre di mancanza di una reale pluralità mediatica e di vettori di comunicazione indipendenti.
Questa situazione si riflette anche nella piccola realtà di Gruaro, dove non esiste alcun mezzo di comunicazione (TV, radio, giornale locale e indipendente) che raccolga e divulghi i pensieri dei cittadini, che li spinga a mettersi assieme e li renda consapevoli del ruolo e della responsabilità che hanno, o possono avere, all’interno di una comunità. I punti d’incontro e d’aggregazione, poi, sono carenti o inesistenti. Ci sono sì i bar e le osterie,le persone si recano però, essenzialmente a scopo di relax. Indubbiamente i tempi sono cambiati, la società è mutata economicamente, la compagine sociale si è ulteriormente articolata ed anche la vita di un paese di campagna, con il mutamento di costumi ed abitudini, non può più contare, come un tempo, sulla coesione dei suoi abitanti. Ormai ognuno, puntando sulla tecnologia e trovando psicologicamente sicurezza in essa, pensa di potersela cavare da solo e ciò provoca una perdita di comunicazione, una emorragia di contatti e favorisce l’individualismo più sfrenato. La comunicazione, che una volta avveniva prettamente da persona a persona, si è quindi spersonalizzata e sembra essere rivolta quasi esclusivamente al tornaconto personale più che al bene del gruppo; ha assunto, come sua filosofia spicciola, quella del detto “mi penso par mi, ti pensa par ti!”. Questa evoluzione del modo di relazionarsi porta ad una società conflittuale, insofferente, che non capisce l’altro; in essa poi c’è anche chi trae vantaggio dall’assenza di una comunicazione fatta di confronto, non di pura trasmissione, perché è più facile controllare una massa di individui omogeneizzati che tante individualità pensanti. In questo quadro così complesso si inserisce “La Ruota”, che non ha certo la presunzione di offrire risposte e soluzioni definitive al problema, ma vuole dare un contributo alla riflessione, alla presa di coscienza di quanto esso sia presente anche tra noi, qui, a Gruaro. Di qui la decisione di analizzare più da vicino i meccanismi della comunicazione e per farlo abbiamo chiestoal dottor Ezio Ciancibello di mettere a disposizione, per riflettere insieme, le sue competenze.
Tutto questo con la speranza che questi dibattiti, e quelli futuri, coinvolgano un numero sempre maggiore di nostri concittadini.
Perchè la “comunicazione”?
“E’ il linguaggio, non le idee a unire gli uomini.”
Edgar Morin
Questa è forse la domanda che si faranno in tanti, pensando al primo argomento al quale “La Ruota” ha deciso di dedicare 3 serate, presso la sala delle associazioni di Gruaro. Una risposta esaustiva richiederebbe decine di pagine, ma, per questioni di spazio, ci limiteremo a sfiorare appenala moltitudine di argomentazioni inerenti al tema e a fare, al loro interno, una scelta che dovrebbe fornire materia di riflessione per tutti, a Gruaro e fuori.
Oggi il Paese Italia soffre di mancanza di una reale pluralità mediatica e di vettori di comunicazione indipendenti.
Questa situazione si riflette anche nella piccola realtà di Gruaro, dove non esiste alcun mezzo di comunicazione (TV, radio, giornale locale e indipendente) che raccolga e divulghi i pensieri dei cittadini, che li spinga a mettersi assieme e li renda consapevoli del ruolo e della responsabilità che hanno, o possono avere, all’interno di una comunità. I punti d’incontro e d’aggregazione, poi, sono carenti o inesistenti. Ci sono sì i bar e le osterie,le persone si recano però, essenzialmente a scopo di relax. Indubbiamente i tempi sono cambiati, la società è mutata economicamente, la compagine sociale si è ulteriormente articolata ed anche la vita di un paese di campagna, con il mutamento di costumi ed abitudini, non può più contare, come un tempo, sulla coesione dei suoi abitanti. Ormai ognuno, puntando sulla tecnologia e trovando psicologicamente sicurezza in essa, pensa di potersela cavare da solo e ciò provoca una perdita di comunicazione, una emorragia di contatti e favorisce l’individualismo più sfrenato. La comunicazione, che una volta avveniva prettamente da persona a persona, si è quindi spersonalizzata e sembra essere rivolta quasi esclusivamente al tornaconto personale più che al bene del gruppo; ha assunto, come sua filosofia spicciola, quella del detto “mi penso par mi, ti pensa par ti!”. Questa evoluzione del modo di relazionarsi porta ad una società conflittuale, insofferente, che non capisce l’altro; in essa poi c’è anche chi trae vantaggio dall’assenza di una comunicazione fatta di confronto, non di pura trasmissione, perché è più facile controllare una massa di individui omogeneizzati che tante individualità pensanti. In questo quadro così complesso si inserisce “La Ruota”, che non ha certo la presunzione di offrire risposte e soluzioni definitive al problema, ma vuole dare un contributo alla riflessione, alla presa di coscienza di quanto esso sia presente anche tra noi, qui, a Gruaro. Di qui la decisione di analizzare più da vicino i meccanismi della comunicazione e per farlo abbiamo chiestoal dottor Ezio Ciancibello di mettere a disposizione, per riflettere insieme, le sue competenze.
Tutto questo con la speranza che questi dibattiti, e quelli futuri, coinvolgano un numero sempre maggiore di nostri concittadini.