E’ ovvio che il titolo dell’articolo e la foto sono provocatori.
Ultimamente però mi sono chiesto se la scuola è finita chiedendomi così se essa adempie ancora ai suoi scopi.
NEL DIZIONARIO ON LINE ALLA VOCE SCUOLA si legge: istituzione organizzata sistematicamente a scopo di istruzione ed educazione.
Quanto quindi, oggi, la scuola riesce a istruire e a educare???
Alcuni mesi fa pubblicai un’articolo (lo trovate nelle note di questa pagina) in cui favevo riferimento a un documento che mi aveva fatto conoscere un nostro INESTIMABILE COLLABORATORE Enzo Guidotto (presidente dell’osservatorio veneto sul fenomeno mafioso): EDUCAZIONE ALLA LEGALITA’.
Tale documento, da lui scritto, è tratto dalle linee di indirizzo del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni del 23/05/2007 “nate” a seguito del Comitato Nazionale “Scuola e Legalità”.
In tali linee di indirizzo si legge: l’educazione alla legalità finalizzata alla lotta alle mafie deve passare attraverso la necessità di far conoscere agli studenti la storia e le caratteristiche del fenomeno mafioso al fine di promuovere nei giovani il senso di responsabilità civile e democratica per spronarli ad un costante impegno sociale.
Morale si da, per iscritto, anche alla scuola il compito di “parlare di mafia” e gli si riconosce, così, il suo “potere educativo”.
Alcuni di voi sapranno quanto ritango FONDAMENTALE parlare di mafia ai giovani specialmente al nordest.
A tal proposito anche negli incontri del 22 e 29 ottobre abbiamo più volte sollecitato le scuole, i professori e i genitori a far si che la scuola organizzi dei “percorsi di legalità magari attraverso degli incontri così da attuare le sopra citate linee guida. Oltre a ciò avevo contattato telefonicamente alcuni professori per proporgli delle mie idee in merito.
RISULTATO? SILENZIO TOTALE se non dei NO-MI SPIACE motivati dal fatto NON ABBIAMO SOLDI (che non servono se è l’associazione a promuovere la cosa) !!!!!
Accogliendo così l’invito del prof. Guidotto ho deciso di scrivere tramite raccomandata (saranno spedite a giorni ndr) a tutti i Presidi delle scuole Superiori di PN, in copia al provveditore, invitandoli a organizzare degli incontri tra studenti e magistrati o scrittori o famigliari di vittime innocenti di mafia o presidenti di associazioni “antimafia”.
Non so se riceverò una risposta a tali richieste e ovviamente non chiedo-pretendo che questa associazione rivesta un ruolo attivo in tutto ciò anzi: CIO’ CHE CONTA E’ PARLARE BENE DI MAFIA, NON CHI LO FA!
Semplicemente tra gli obbiettivi dell’associazione c’è quello di promuovere la conoscenza e la comprensione del fenomeno mafioso soprattutto tra le giovani generazioni e, per me in particolare, sarebbe un sogno vedere gli studenti ascoltare l’eventuale relatore come ascoltai io Rita Borsellino ad Aviano circa 15 anni fa.
Siamo sempre pronti a dire che il futuro è dei giovani quasi per scaricare a loro le nostre responsabilità-mancanze. Io credo invece che siano i meno giovani a dover fornire ai figli, amici o studenti tutte quelle informazioni, esempi e strumenti che possano portare ad una cultura della legalità e la scuola, in tutto ciò, gioca un ruolo fondamentale.
Ovviamente se qualcuno di voi lettori volesse prendere esempio da me, approfondire la cosa o avere dei suggerimenti è per me un dovere e un piacere essere a vostra disposizione.
Sono sicuro che tra di voi lettori ci sono genitori con figli a scuola e magari anche qualche insegnante. Vi chiedo quindi: E’ UTILE SECONDO TE/VOI/LEI PARLARE SERIAMENTE DI MAFIA NELLE SCUOLE? COSA HA/HAI/AVATE FATTO IN MERITO?
Vi terrò aggiornato sull’esito delle raccomandate.
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