Il 19 novembre 2009, il governo ha ottenuto la fiducia sul controverso decreto Ronchi, che prevede la privatizzazione dell’erogazione dell’acqua. Questo provvedimento pone dei problemi fondamentali di tipo etico, sociale, giuridico (l’acqua è un diritto di tutti e deve essere fruibile da tutti e a tutti garantita ad un prezzo equo). Ora secondo le associazioni dei consumatori, questa scelta, la privatizzazione appunto, farà crescere in media del 30-40% le bollette nel giro di tre anni, vanificando i principi inderogabili esposti sopra. Per richiamare l’attenzione su tutto ciò, il gruppo di minoranza, Cittadini di Gruaro, ha presentato in data 28-12-2009, al Consiglio comunale, la seguente mozione che è passata in Commissione regolamento, dove il testo verrà esaminato ed elaborato in collaborazione con la maggioranza.
Oggetto: RICONOSCIMENTO DELL’ACQUA COME BENE COMUNE E DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO COME SERVIZIO PRIVO DI RILEVANZA ECONOMICA
IL CONSIGLIO COMUNALE
premesso che:
- L’acqua rappresenta fonte di vita insostituibile per gli ecosistemi, dalla cui disponibilità dipende il futuro degli esseri viventi.
- L’acqua costituisce un bene comune dell’umanità, un bene comune universale, un bene comune pubblico, quindi indisponibile, che appartiene a tutti.
- Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile: l’acqua non può essere proprietà di nessuno; l’accesso all’acqua deve essere garantito a tutti come un servizio pubblico.
SI IMPEGNA
1. a costituzionalizzare il diritto all’acqua, attraverso le seguenti azioni:
- riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale il Diritto Umano all’acqua;
- confermare il principio della proprietà e gestione pubblica del servizio idrico integrato e che tutte le acque, superficiali e sotterranee, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà;
- riconoscere anche nel proprio Statuto Comunale che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubblico privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità a tutti i cittadini, e quindi la cui gestione va attuata attraverso gli artt. 31 e 114 del d.lgs. n. 267/2000;
2. a promuovere nel proprio territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica attraverso le seguenti azioni:
- informazione della cittadinanza sui vari aspetti che riguardano l’acqua sul nostro territorio, sia ambientali che gestionali;
- promozione dell’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche;
- promozione di una campagna di informazione/sensibilizzazione sul risparmio idrico;
- promozione, attraverso l’informazione, incentivi e la modulazione delle tariffe, della riduzione dei consumi in eccesso;
3. a sottoporre all’Assemblea dell’Ambito Territoriale Ottimale l’approvazione delle proposte e degli impegni sopra richiamati.
IL CONSIGLIO COMUNALE
VISTA la proposta di deliberazione posta all’ordine del giorno;
UDITA la relazione del capogruppo e la conseguente discussione;
DELIBERA
DI DICHIARARE l’acqua:
- un bene comune, essenziale ed insostituibile per la vita di ogni essere vivente;
- un diritto inviolabile, universale, inalienabile ed indivisibile dell’uomo, che si può annoverare fra quelli di riferimento previsti dall’art. 2 della Costituzione della Repubblica Italiana.
DI DICHIARARE il servizio idrico integrato un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica, in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini.
DI TRASMETTERE il presente provvedimento all’ATO del Lemene e a tutti i Sindaci del suo ambito.
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