Oggi per noi è giorno di festa, ma anche di bilancio di un’attività lunga 10 anni. Siamo nati infatti il 23 settembre 2004 per iniziativa di un gruppo di persone animate da entusiasmo, da voglia di fare, da ottimismo, dalla convinzione sincera di poter arricchire il panorama di esperienze della nostra comunità, già copioso peraltro di iniziative di tipo sportivo e di intrattenimento. Non avevamo la pretesa di essere unici, superiori o migliori di altri, ci sembrava semplicemente importante cogliere l’opportunità di inserirci in uno spazio, lasciato libero dalle altre associazioni, con le quali ci proponevamo di collaborare, o non adeguatamente sfruttato ed esplorato e che a noi sembrava particolarmente importante per la crescita consapevole di una comunità, come la nostra, geograficamente ed istituzionalmente periferica, ma non per questo destinata alla subalternità e passività.
Ecco quindi delinearsi subito l’identità de “La Ruota”, che come recita l’atto costitutivo, si presentava come “associazione di promozione sociale della cultura”. Nel corso degli anni siamo sempre rimasti fedeli a questo principio fondante e, vista la realtà che ci circonda, abbiamo deciso di non essere monotematici, ma di offrire tanti spunti, diversissimi tra di loro, che andavano dalla letteratura, alla scienza, all’economia, alla storia, all’arte, all’etica ecc., sperando che fossero capaci di suscitare interessi, smuovere interrogativi, saziare curiosità o provocarne di nuove. Questa pluralità di proposte è ben testimoniata dalle locandine che abbiamo voluto riunire assieme ed esporre, su progetto della dott.ssa Alice Artico, perché da sole valgono più di tante parole di spiegazione delle nostre intenzioni.
E i risultati? È tempo di bilancio, abbiamo detto, oltre che di festa. E allora vediamo: è certamente positivo il fatto che siamo arrivati qui, ma non possiamo negare che il nostro è stato un viaggio difficoltoso, a tratti faticoso, disseminato a volte da incomprensioni esterne ed interne, che ha dovuto prosaicamente fare i conti con le poche risorse finanziarie derivanti peraltro esclusivamente dalle quote associative, ma, e rivendichiamo questo con orgoglio, ce l’abbiamo fatta, con le nostre sole forze, senza scorciatoie, senza protezioni di alcun tipo, restando liberi nelle nostre scelte. Certo ci hanno sorretto l’appoggio incondizionato di parecchi amici fidati, assiduamente presenti alle varie iniziative e la risposta positiva, generosa e disinteressata di moltissimi relatori che hanno animato le nostre serate, senza pretendere nulla, o molto poco in cambio. Non voglio soffermarmi qui a citarli tutti, lo meriterebbero, noti e meno noti, ma per questo ci sono sempre le locandine a testimonianza, mi limiterò a menzionare e a ringraziare, come rappresentanti di tutti gli altri, quelli presenti in sala: la professoressa Lucia Crovato, il dottor Bruno Anastasia, il dottor Sergio Barizza, il professore Daniele Dazzan. Grazie.