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Divagazioni in forma di ruota (parte 5)

in occasione del decennale della nostra associazione, alcuni soci ci hanno inviato dei versi che volentieri pubblichiamo…

DECENNALE

E nonostante tutto
noi siamo ancora qui
ineluttabilmente
tra incanti appassionati
e geremiadi stanche
a frazionare l’ora drammatica
                                 e confusa
del presente slabbrato
gemma dell’ieri infelice.

 

E andiamo ancora avanti
                      inevitabilmente
a pensare che
                          forse
un aleph di parole
può essere rimedio forza
                      anche consolazione
nel vortice dei raggi.

CI

RUOTA

Nell’ossessivo giro tracciava
                           sulla terra
meravigliosi cerchi e labirinti
                            oscuri
intersecando i segni
con quelli dei passati
per giungere
                        d’illusione
al vortice
                 del senso
all’armonia segreta, la memoria
                                     dispersa
l’antica vibrazione…

CI

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Divagazioni in forma di ruota (parte 4)

in occasione del decennale della nostra associazione, alcuni soci ci hanno inviato dei versi che volentieri pubblichiamo…

AUGURI, RUOTA!

Roda nasuda cun fasìnis di parolis,
perla piciada tal cuol dal ciel,
righis dolsis, pinseirs
promessis e suns
ti scrivi.
T’impresti la luna
pal sò lusour
t’impresti la tiara
par ciaminà
e và cuma ‘na sisila
par dut il mont.

GILBERTA ANTONIALI

Ruota nata con fasci di parole/ perla pendente dal collo del cielo/ dolci righe, pensieri/ promesse e sogni/ ti invio./ Ti presto la luna/ per farti luce/ ti presto la terra/ per camminare/ e va come una rondine/ per tutto il mondo.

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Divagazioni in forma di ruota (parte 3)

in occasione del decennale della nostra associazione, alcuni soci ci hanno inviato dei versi che volentieri pubblichiamo…

DEFINIZIONE

Non sono di sole
quelli di una ruota
non scie di chiaro
lucide e tese.
Solo funamboli impazienti
in girotondo diviso,
distanti equilibristi
stabili al centro.

L.B.

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Divagazioni in forma di ruota (parte 2)

in occasione del decennale della nostra associazione, alcuni soci ci hanno inviato dei versi che volentieri pubblichiamo…

CAMMINO TONDO

Il presente è curvato
bisogna capire se
                                la piega
gira in avanti
o si lancia
inesorabilmente
nelle spire
              note
del già stato.

M.

CONSTATAZIONE

Il viaggio è iniziato, ora è sicuro
non più pause ritardi sospensioni,
il cammino è segnato basta andare
tutto prosegue, come naturale.

M.

QUESTO, ALMENO

Questo, almeno, l’ho capito.
Nel corso del cammino per breve
passeggiata in piano a passo lento
o in arrampicata verticale
                                                   ardua
per conservare i padri
                                   da tramandare ai figli
nel futuro sicuro di una cengia
da dietro alle tue spalle
                      agli sguardi sereni d’orizzonte,
la regola è la stessa, sempiterna:
bilanciare con calma il ritmo
                                           il movimento,
tra prudenza dell’occhio
                e tempo del respiro,
                per rimanere dritti
mentre la ruota gira.

M.

GIROTONDO

Ruoto intorno a me
al mio centro
               variabile
mi dono un giro
                  e un altro
e un altro ancora
                    tondo
per darmi un occhio
                        folle
un respiro sul mondo
che ruota
                  intorno a me.

M.

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Divagazioni in forma di ruota (parte 1)

in occasione del decennale della nostra associazione, alcuni soci ci hanno inviato dei versi che volentieri pubblichiamo…

METAMORFOSI

Al mattino via, a lavorare,
in corriera continuavo a sognare.
Sognavo la morosa, la famiglia, la casa
un trattore, l’amore e un campo da arare.
Temevo reverente la camicia bianca di Lino
e la pacca pesante sulle spalle di Luciano
Sembrava proprio sbocciato il secolo d’oro
e i nostri “paroni” ne facevan tesoro
Fatiche tante e tanti calli sulle mani
fronte bagnata di sudore in quegli anni.
Ora che son vecchio e raggiunto ho tutto
frana quel mondo e mi sento distrutto
Crolla anche il “bianco” insieme al frigo
della solidarietà… “mi no me intrigo”
Anche le tute han mutato colore
son rosse, gialle, verdi, divise per settore
Son frastornato, certo lo ammetto
non c’è più quel mondo che per me era corretto
Dove sono volate speranze e fatiche?
Forse il profitto le ha buttate alle ortiche?
Non c’è più el paron “che in dialet el comanda”
ora c’è un FONDO che va e tutto sprofonda
Solo la RUOTA continua a girare
diese anni de sbrunto per farla ruotare
co’ libri, incontri, mostre e teatri
le ciacole volan, incantando i presenti
ma co’ la cultura, putei, no se magna
i dise quei che sempre i se lagna
Ades che i ga dovesto pusàr i impresti
tuti ‘sti libri i deventa indigesti-
Solo la RUOTA continua a girare
diese ani de sbrunto par farla ruotare.

GIANFRANCO DANELUZZI

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Ancora a proposito della “Ragazza con l’orecchino di perla”

Per chi volesse accostarsi all’ambiente socio-economico ed artistico dell’Olanda del’600 (Golden age), in cui fiorì e si sviluppò la pittura di Vermeer, può essere utile e piacevole la lettura del romanzo di Tracy Chevalier “La ragazza  con l’orecchino di perla”, in cui l’autrice costruisce, inserendola in un convincente e coinvolgente affresco d’insieme, un’affascinante ipotesi, sia pur romanzata ed immaginaria, sulla genesi del quadro che dà il titolo alla mostra di Bologna di Palazzo Fava, che noi de La Ruota andremo a visitare il 18 maggio. Il libro è disponibile anche presso la Biblioteca comunale di Gruaro – orario di apertura: lunedì, mercoledì, giovedì, dalle ore 15:30 alle 18:30. Buona lettura e…visione.

La ragazza con l’orecchino di perla / Tracy Chevalier; traduzione di Luciana Pugliese. – Vicenza: Neri Pozza, 2000. – 237 p.; 21 cm.

copertina_ragazza-orecchino-perla_neri-pozzaTracy Chevalier è nata a Washington. Nel 1984 si è trasferita in Inghilterra, dove ha lavorato a lungo come editor. Il suo primo romanzo è La Vergine azzurra (Neri Pozza, 2005). Con La ragazza con l’orecchino di perla (Neri Pozza, 2000) ha ottenuto, nei numerosi paesi in cui il libro è apparso, un grandissimo successo di pubblico e di critica. Bestseller internazionali sono stati anche i suoi romanzi successivi: Quando cadono gli angeli (Neri Pozza, 2002), La dama e l’unicorno (Neri Pozza, 2003), L’innocenza (Neri Pozza, 2007), L’ultima fuggitiva (Neri Pozza, 2013).

Delft, Olanda, XVII secolo. Griet ha sedici anni e deve andare a servizio presso la famiglia di un pittore per poter sostenere la famiglia visto che il padre è diventato cieco dopo un incidente e non può più lavorare. La cosa si preannuncia difficile e dolorosa, ma nello stesso tempo qualcosa sta per segnare il suo destino: i due coniugi che le daranno lavoro infatti sono il famoso pittore Johannes Vermeer e la moglie Catharina, che vengono a casa sua per incontrarla mentre lei sta preparando il pranzo in cucina. All’artista basta un’occhiata al vassoio in cui Griet ha sistemato le verdure, disposte per sfumature di colore, per capire che ha davanti una ragazza profonda e intelligente. Griet dovrà sopravvivere al duro lavoro e, soprattutto, ai rimproveri di Maria Thins suocera del pittore, e alla gelosia di Catharina; nemmeno le figlie dei due signori le renderanno la vita facile, accanendosi contro di lei.
Griet non è ambiziosa, anzi cerca di rimanere nell’ombra. Ma ha una grande personalità e intuito artistico, per cui il solo fatto di esistere con il suo mondo di emozioni e osservazioni, la porta a essere una figura scomoda in casa a misteriosamente affascinante. Perfino quando capisce che il pittore ha ammirazione per lei e per le sue capacità permettendole di preparargli i colori e volendo farle il ritratto, essa non perde mai di vista la sua realtà. Lei è una popolana e tale rimane, ma cerca solo di essere consapevole delle sfumature del suo mondo interiore. La tempesta di emozioni che turbina intorno a lei riesce a turbarla, ma non a travolgerla e, mentre le altre persone coinvolte arrivano a logorare i rapporti, lei esce vittoriosa come un’eroina e rimane tale anche quando è convinta di essere fuori dai giochi di quella casa ricevendo in dono gli orecchini del ritratto…

Alessandra Maurutto

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Auguri!

Stella di NataleUn foglio
Questo foglio. Battuto per tre quarti
dalla luce. Nella sua luce cresca
l’incerto zampettio delle parole.
Pierluigi Cappello, da “La misura dell’erba (1993-1998) / Il settimo cielo”

Gli auguri sono parole, la poesia è emozione. A tutti i soci e amici de “La Ruota” auguriamo un 2014 di felici e gratificanti emozioni.

I nostri prossimi appuntamenti:
venerdì 24 gennaio 2014, ore 20.45: assemblea annuale dell’associazione presso la Sala delle Associazioni in Borgo del Castello Medievale a Gruaro.
sabato 15 febbraio 2014, ore 20.45:   lettura scenica “Il mio nome è Eva”, presso la Sala consiliare del Comune di Gruaro, a cura di Mariella Collovini.

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Presentazione del libro “No Disc” di Maja Daneluzzi

Salve a tutti!

18-10-2013_copertina_No Disc_smallVenerdì 18 ottobre 2013 alle ore 20:45, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, siamo lieti di ospitare la nostra concittadina Maja Daneluzzi, per la presentazione del suo primo romanzo: “No Disc”, Edizioni Arpeggio Libero.

La scheda del libro dal sito dell’editore:

“Stefano, ingegnere informatico che vive a New York, è costretto a un improvviso rientro in Italia per assistere al funerale di un’amica di infanzia che si è suicidata.
La ragazza, ha voluto essere sepolta in un paesino dove trascorreva le vacanze estive in compagnia degli amici d’infanzia, ma non ha lasciato alcuno scritto per gli amici stessi.
Stefano non è convinto di tutto ciò e si lancia in una personalissima inchiesta per cercare di scoprire qualcosa di più sui motivi che hanno spinto Eva a quell’ultimo disperato gesto.
Non tutto è chiaro come sembra…
*    *    *
Le posizioni surreali che assumiamo nel tentativo di dormire stimolano, non appena ci slacciamo dalla realtà, la produzione di sogni imbevuti di assurdità rendendo il ritorno nel mondo ben poco rilassante.
«Hey, you! Where are you going?»
Me l’avrà ripetuta dieci volte, ormai. Apro gli occhi con fatica, rubando alla fonte del mio disturbo solo qualche secondo per pensare se ho davvero voglia di farne la conoscenza. Ad un centimetro dal mio naso un bambino formato Mc Donald’s mi guarda incuriosito e ripete più volte la domanda che pare stargli a cuore, piantandomi addosso i suoi occhi scuri come picchetti nel cuore di un vampiro. Impiego un po’ a tornare al mondo e a tracciare il disegno in cui la realtà mi aveva inserito, dolcemente, con un calcio nel culo.

La serata sarà introdotta dal sig. Dario Bigattin e curata dal prof. Carlo Pietro Begotti, che intervisterà l’autrice, per poi dare libero spazio alle domande e curiosità del pubblico.

Al termine verrà allestito un piccolo rinfresco, unitamente alla possibilità di acquistare alcune copie del libro.

Allego la locandina dell’evento e invito come sempre a segnalare la serata.

  presentazione 'No Disc' di Maja Daneluzzi (275,0 KiB, 10 download)
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Presentazione del libro “Pedalando con gli dei” di Paolo Venti

Venerdì 10 maggio 2013 alle ore 20:45, presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro, il prof. Paolo Venti verrà a raccontarci il suo avventuroso viaggio in bicicletta verso la Grecia, presentandoci il volume: “Pedalando con gli dei. Viaggio in bicicletta dal Nordest alla Grecia inseguito dalle ire di Poseidone”, ediciclo editore.

La scheda del libro dal sito dell’editore:

10-05-2013_locandina_pedalando-con-gli-dei_cover

La meta è Atene, là dove si addensa quel retaggio di cultura e di mito che ha fatto noi Occidentali, e più dentro ancora nel mito la destinazione è Maratona, là dove duemilacinquecento anni fa si è decisa la nostra
differenza dagli altri. Per arrivarci devi costeggiare quell’Adriatico che è così vicino all’Italia ma che per tanti versi è altro mondo.
Curiosa ambivalenza per cui il mare unisce ma al di là continua a esserci deserto, guerra, strade bianche e rocce calcinate. La guerra dei Balcani non è così lontana e se guardi bene una terra ne trovi ovunque. E poi c’è l’Albania, che è Occidente ma è ancora percepita dai più come pericolosa, arretrata, fuori dal tempo, decisamente ignota. È questa idea che ha fatto partire Paolo Venti, l’idea di arrivare alla patria sognata della classicità attraversando la barbarie moderna o quella che spesso viene identificata come tale. Per poi scoprire che avvicinandosi alle cose le differenze sfumano, senza bisogno di retorica o buonismo. La bicicletta obbliga a stare accanto alla gente, soprattutto se si viaggia con una tendina da quattro soldi, se si dorme negli orti o in qualche stradina poco frequentata, se sudati di pedali si incontra gente sudata di lavoro e si finisce a bere birra come se ci si conoscesse da sempre. Senza sapere una parola della loro lingua, con la sensazione di avere così tanto in comune da potersi capire bene a gesti e pacche sulle spalle. Viaggiare così è girare nel tempo, dalla Tirana di Hoxha all’Atene di Pericle, dall’Itaca di Ulisse al ponte di Mostar bombardato e ricostruito.

Allego la locandina dell’evento e vi invito come sempre a segnalare la serata.

  'Pedalando con gli dei' di Paolo Venti (468,4 KiB, 18 download)
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Presentazione del libro “Mio padre votava Berlinguer”, di Pino Roveredo

Pino Roveredo ospite de La Ruota!

Dopo la presentazione con Paolo Rossi a Pordenone Legge 2012, siamo orgogliosi di ospitare anche a Gruaro l’autore del libro “Mio padre votava Berlinguer”.

L’incontro si terrà venerdì 19 ottobre 2012 alle ore 20:45 presso il Bar Trattoria Centrale di Gruaro e sarà possibile acquistare il volume.

Dalla scheda del libro dell’editore Bompiani:

“Continuo a scrivere papà, scrivere veloce, con la parola che attacca la parola, la riga che rincorre la riga, con lo spazio che si accorcia, e con le cose da dire che pretendono di essere raccontate.” È una confessione al padre, questo libro. Un padre operaio-calzolaio sordomuto, scomparso, ma che è ancora vivo nel ricordo e nelle parole di chi ha preso la penna per fissarlo per sempre, per iscriverlo nei dati sfuggenti della vita. È un padre, quello di cui si parla, che votava Berlinguer, ma, prima che per una scelta ideologica, per la consapevolezza che lui era “una brava persona”. Un buon padre, certo, anche se l’alcol era una delle sue debolezze. E un figlio che ripercorre una sua vita di cadute e risalite, private e pubbliche, alla luce del sole Pino Roveredo in questo nuovo libro racconta se stesso più che mai. È lo scrittore che ha molto vissuto, lirico, duro e puro.

Pino Roveredo è nato nel 1954 a Trieste da una famiglia di artigiani: il padre era calzolaio. Dopo varie esperienze (e salite) di vita, ha lavorato per anni in fabbrica. Operatore di strada, scrittore e giornalista, collaboratore del “Piccolo” di Trieste, fa parte di varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Tra le sue opere, “Schizzi di vino in brodo” (2000), “Ballando con Cecilia” (2000), da cui lui stesso ha tratto una stesura teatrale rappresentata al Festival di Todi. Bompiani ha pubblicato “Mandami a dire” (2005, Premio Campiello, Premio Predazzo, Premio Anmil, Premio “Il campione”), “Capriole in salita” (2006), “Attenti alle rose” (2009). “Caracreatura” ha vinto il Premio Torre di Castruccio 2008. “Attenti alle rose” ha vinto i premi: La Lizza d’oro di Massa Carrara e il Premio “Giuseppa Giusti” di Monsummano.

Allego la locandina dell’evento ed invito tutti a segnalare la serata.

p.s. con questa serata riprendiamo la nostra attività dopo la pausa estiva e per l’occasione festeggeremo con un brindisi, speriamo pertanto di incontrarvi numerosi!

  'Mio padre votava Berlinguer', di Pino Roveredo (380,6 KiB, 31 download)
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