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Visita guidata alla mostra “Raffaello verso Picasso”, Vicenza – RINVIATA al 30 dicembre!

Rettifica del 10/10/2012 di jetto:

Come già aggiornato sulla nostra pagina facebook, avvisiamo con urgenza quanti  interessati che la visita guidata alla mostra (link al catalogo) ed al Teatro Olimpico di Vicenza, originariamente prevista per domenica 11 novembre 2012, è stata rinviata a domenica 30 dicembre 2012 (ultima data utile).

Il rinvio è dovuto a motivi indipendenti dalla nostra volontà.

Attendiamo conferma dell’adesione già data, od eventuali disdette, entro il 20 ottobre 2012 (saremo presenti dalle ore 10 alle 13 presso la Sala delle Associazioni, in Borgo Medievale, Gruaro). Potete inviare un’e-mail a: mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it o telefonare a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.

Ci scusiamo per l’eventuale disagio occorso.


Come già pubblicato sulla nostra pagina facebook, segnalo a tutti i potenziali interessati che stiamo organizzando per domenica 11 novembre 2012 una visita guidata alla mostra (link al catalogo), alla Basilica Palladiana di Vicenza.

Il titolo scelto è Raffaello verso Picasso, cioè il lungo percorso che dal senso di una perfezione delle forme giunge fino alla rottura di quella stessa forma, con la ricerca cubista novecentesca. Sviluppata in quattro ampie sezioni tematiche, e quindi senza seguire semplicemente la pura cronologia, racconterà quella vicenda attraverso immagini celebri. Che dai ritratti e dalle figure per esempio di Raffaello, di Botticelli, di Mantegna, di Bellini, di Giorgione, di Tiziano, di Dürer, di Cranach, di Pontormo e poi di Rubens, Caravaggio, Van Dyck, Rembrandt, Velázquez, El Greco, Goya, Tiepolo arriverà fino agli impressionisti da Manet a Van Gogh e ai grandi pittori del XX secolo da Munch, Picasso, Matisse e Modigliani fino a Giacometti e Bacon.

Dopo la mostra visiteremo anche il Teatro Olimpico, famosa opera architettonica di Andrea Palladio, una delle delle meraviglie artistiche di Vicenza.

Il prezzo è contenuto (comprende autobus e visite guidate). Partenza ore 8:00 da Piazza San Giusto a Gruaro, pranzo autonomo.

Per evitare defezioni dell’ultim’ora e per confermare la propria partecipazione, è previsto il versamento di una caparra di € 20,00, da consegnarsi il giorno 20 ottobre 2012 dalle ore 10 alle 13 presso la Sala delle Associazioni, in Borgo Medievale, Gruaro.

Per ulteriori informazioni e per aderire, entro e non oltre il 20 ottobre 2012, potete commentare di seguito, contattarci, inviare un’e-mail a mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it o telefonare a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.

Il sito della mostra: (link al catalogo)

Il sito del Teatro Olimpico: http://www.teatrolimpicovicenza.it/

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Visita guidata alla mostra “I bambini e il cielo”, Illegio

Come già pubblicato sulla nostra pagina facebook, segnalo a tutti i potenziali interessati che stiamo organizzando per domenica 17 giugno 2012 una visita guidata alla mostra “I bambini e il cielo”, a Illegio, Tolmezzo.

La mostra affronta il tema dell’iconografia del fanciullo nella storia sacra, dipanando il suo racconto tra alcune iconografie familiari e altre rarissime.
Si potranno ammirare 80 capolavori, dal I secolo a.C. fino al Novecento, provenienti dalle sedi museali più prestigiose d’Europa, tra cui: il “San Cristoforo” di Lucas Cranach il Vecchio, “La preghiera di Abramo e Isacco” di David Teniers il Giovane, “La Natività” dell’atelier di Hans Memling, la “Madonna del Pollice” di Giovanni Bellini, il grandioso “Venere e Mercurio presentano Cupido a Giove” di Paolo Caliari detto il Veronese e le quattrocentesche terracotte dipinte da Giovanni della Robbia e Benedetto da Majano.

Dopo la mostra ci recheremo quindi a Venzone, famosa cittadina delle Prealpi Carniche, monumento nazionale dal 1965, distrutta dal terremoto del 1976 e poi fedelmente ricostruita.

Il prezzo è contenuto (comprende autobus e visite guidate, partenza ore 8:30 da Piazza San Giusto a Gruaro, pranzo a parte). Per evitare defezioni dell’ultim’ora, è previsto il versamento di una caparra di € 15,00.

Per ulteriori informazioni o per aderire, entro e non oltre il 1° giugno 2012, potete commentare di seguito, contattarci, inviare un’e-mail a mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it o telefonare a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.

Il sito della mostra: http://www.illegio.it/

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“Diaz – Don’t clean up this blood” di Daniele Vicari

Sgombro subito il campo da eventuali equivoci: per me è difficile recensire “laicamente” questo “Diaz – Don’t clean up this blood” di Daniele Vicari, perchè se è vero che da un punto di vista razionale vi sarebbero diversi elementi da mettere in luce o da criticare, sia esteticamente che stilisticamente (1), è altrettanto vero che da un punto di vista emotivo ha colpito profondamente la mia sensibilità politica. Ricordo infatti con estrema lucidità quei giorni del vertice “G8” di Genova di luglio 2001, ed uno dei rammarichi più grandi è proprio di non aver preso parte alle manifestazioni del Genoa Social Forum che ivi si tennero. Chiusa la parentesi personale, vengo al film.

La trama è incentrata su un fatto ben noto: l’irruzione e lo sgombero dei 93 manifestanti no global che dormivano nelle scuole Diaz, Pertini e Pascoli di Genova, la sera del 21 luglio 2001, tra le ore 22 e mezzanotte, da parte di 346 poliziotti, oltre a 149 carabinieri incaricati della “cinturazione” degli edifici.
Un’irruzione dettata da ragioni di “vendetta istituzionale”, più che di ordine pubblico (il vertice si era infatti concluso e i manifestanti stavano defluendo dalla città). I 93 manifestanti furono picchiati selvaggiamente (63 feriti, di cui 3 gravi), senza che avessero opposto alcuna resistenza, quindi arrestati, e molti poi torturati nella caserma di Polizia di Genova Bolzaneto (240 persone passarono di lì), prima del trasferimento al carcere di Voghera.

Vicari opta per dare un taglio “non politico” alla vicenda, ma alla fine il risultato è molto più politico di mille comizi o prese di posizione “alla Ken Loach”.
Non vengono infatti narrati (se non per brevi frammenti o scorci), né le discussioni o le decisioni prese dai paesi “G8” in quel vertice, né le obiezioni che nel merito mossero i manifestanti. Non vengono approfondite o raccontate né l’ipocrisia delle dichiarazioni dei leader politici partecipanti agli incontri, né quelle dei partiti che si opposero a tali dichiarazioni e decisioni.

L’escamotage per far passare tutto questo in secondo piano è consueto, ma non per questo meno riuscito: raccontare “dal basso” quanto accaduto “sul campo”, attenendosi strettamente alle ricostruzioni giudiziarie e processuali degli avvenimenti, filtrato dagli occhi di alcuni membri del “Genoa Social Forum” e delle forze di Polizia.

Da un lato i manifestanti, di varie tipologie: tanto i volontari dell’organizzazione, medici, avvocati, giornalisti e pensionati dello SPI-CGIL quanto gli anarco-insurrezionalisti, rivoluzionari comunisti o le semplici “teste calde”.

Dall’altro i poliziotti, accettabili quelli “pensanti” (ma ligi agli ordini), e odiosi quelli “fascisti”: in primis i dirigenti “dalle mani pulite” degli uffici decisionali, ma anche i “celerini” senza scrupoli o i tipi della DIGOS, principali autori delle torture.

Il conseguente intersecarsi di storie, agevolato da un fitto e ripetuto montaggio alternato, pieno di flash-back e flash-forward, inframezzato dalle immagini di repertorio dell’epoca e sottolineato dalle splendide musiche di Teho Teardo, permette di avvicinarsi, lentamente ma inesorabilmente, ai personaggi del film, sempre mantenendo una “laica” distanza dalle loro azioni, decisioni e conseguenti comportamenti.

Comportamenti che se risultano discutibili nel caso dei manifestanti, sono indubbiamente coerenti nel caso della polizia, se non per i tratti tragicamente grotteschi delle dichiarazioni rilasciate alla stampa (ad es. le ferite pregresse dei manifestanti o le molotov da se medesimi nascoste e ritrovate).

Il regista (e di conseguenza lo spettatore) non giudica gli eventi, ma non lesina a mostrarli, da cui l’abbondante ed inesorabile profluvio di violenza, fisica e psicologica, che pervade la pellicola, violenza a tratti cruda, ma mai fine a se stessa.

Quest’idea “di distanza” del regista, unita ovviamente alla scelta di riprendere con precisione quanto accaduto nella scuola durante l’irruzione (2), è il principale merito dell’opera, anche se nel contempo potrebbe giustificare la principale e legittima critica che a Vicari è stata mossa: quella di non aver voluto denunciare fino in fondo le responsabilità politiche dei “decisori a monte” di quanto accaduto.

Indubbiamente vengono celati o non pienamente affrontati: i primi giorni delle manifestazioni, il clima conseguente alla morte di Carlo Giuliani, la forte condivisione “bipartisan” delle forze politico-parlamentari nella gestione della sicurezza (già attuata nel “Global Forum sull’e-government” di marzo 2001, a Napoli), il ripetuto e pervicace rifiuto del Parlamento italiano ad aprire una commissione d’inchiesta su quei fatti; finanche l’omissione dei nomi reali dei responsabili delle violenze come da risultanze processuali, ma tutte queste elisioni od omissioni sono pienamente giustificate e giustificabili, perché finalizzate a rafforzare, e non a diminuire, la forza di coinvolgimento del lavoro.

In tale senso il film funziona brillantemente, non tanto dunque per la condivisione politico-ideologica che vi si può o meno rilevare, ma perchè di fronte al racconto è impossibile rimanere indifferenti e, se si è persone minimamente sensate, non prendere una posizione di merito e di parte. (3) Questa è anche la ragione principale per cui le didascalie finali risultano particolarmente emblematiche.

Ultima nota di merito per gli attori più significativi: su tutti spiccano Jennifer Ulrich (meravigliosa!) e Fabrizio Rongione (angosciante), poi un raramente ottimo Claudio Santamaria, molti discreti altri comprimari (Elio Germano, Renato Scarpa, Ralph Amoussou, tra i più capaci, ma anche tutti gli interpreti dei poliziotti), e l’inquietantissimo Mattia Sbragia, nel ruolo di Armando Carnera / Arnaldo La Barbera, il fu “superpoliziotto”, fedelissimo di De Gennaro.

Da vedere e da mostrare, anche ai bambini, perché possano capire il mondo in cui crescere.

-il sito ufficiale del film-

-scheda del film su imdb-

(1) in particolare alcune ardite scelte registiche: si va dalla camera a mano alle panoramiche, con risultati alternativamente efficaci; inoltre talora ho notato un’eccessiva insistenza retorica in certi sguardi e dialoghi, ma sono pecche veniali, compensate da altre scene (l’arrivo di Carnera, Alma e l’ufficiale medico di Bolzaneto) semplicemente bellissime.

(2) curiosa in questo senso la penuria di immagini “ufficiali” al riguardo, in contrapposizione alla reiterata esposizione del corpo di Carlo Giuliani in Piazza Gaetano Alimonda.

(3) A tal proposito è impossibile non constatare l’attualità del ragionamento in relazione alla vicenda del TAV in Val Di Susa, artefice potenziale di una cesura politica che a mio parere è ormai indispensabile.

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“Dal post-impressionismo alle avanguardie”, tre serate sull’arte contemporanea, a cura di Gioia Artico

Siete tutti invitati al seminario in tre serate dal titolo: “Dal post-impressionismo alle avanguardie. Viaggio nell’arte contemporanea”, condotto e curato da Gioia Artico.

In tre incontri cercheremo di far comprendere, attraverso l’analisi delle opere di vari artisti, il clima culturale in cui nascono le avanguardie.

Verrano analizzate le caratteristiche dei movimenti per percepire le varie concezioni dell’arte di Cubismo, Metafisica, Surrealismo, Futurismo e tanti altri, ma verrà anche fatto notare come tutti questi movimenti abbiano in comune la volontà di cambiamento che porta ad una visione dell’arte completamente nuova.

Gli incontri si terranno a cadenza settimanale: venerdì 20 aprile 2012 (), venerdì 27 aprile 2012 () e venerdì 4 maggio 2012 (), alle ore 20:45, presso la Sala delle Associazioni, in Borgo del Castello Medievale, a Gruaro.

L’ingresso è libero.

Alleghiamo la locandina e Vi aspettiamo numerosi!

  'Dal post-impressionismo alle avanguardie', a cura di Gioia Artico (466,4 KiB, 33 download)
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“Lo scuro oggetto del desiderio”

Una serata “cioccolatosa” in dolce compagnia, allietata da “divagazioni e dolcezze d’autore”, selezionate da M. Collovini e lette con grazia e perizia dal Gruppo Teatro “La Bottega”.

L’appuntamento è per  venerdì 24 febbraio 2012 alle ore 20:45, presso il Bar Trattoria Centrale di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento.

  'Lo scuro oggetto del desiderio' (267,6 KiB, 27 download)
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Visita guidata alla “Ca’ d’Oro” ed al Ghetto ebraico di Venezia – RINVIATA al 4 marzo!

Rettifica urgente del 31/01/2012 di jetto:

Come già aggiornato sulla nostra pagina facebook, avvisiamo con urgenza quanti interessati, che la visita guidata alla Ca’ d’Oro ed al Ghetto ebraico di Venezia, originariamente prevista per domenica 12 febbraio 2012, è stata rinviata a domenica 4 marzo 2012.

Il rinvio è dovuto alla concomitanza con il Carnevale di Venezia (volo della Colombina) e conseguenti difficoltà logistiche.

Attendiamo conferma dell’adesione già data (o da darsi) entro e non oltre il 16 febbraio 2012, inviando un’e-mail a mavi2219[at]libero.it o a joyofliving[at]libero.it o telefonando a Luisella al 368 3599006 o a Gioia al 347 8832885.


Come già pubblicato sulla nostra pagina facebook, segnalo a tutti i potenziali interessati che stiamo organizzando per domenica 12 febbraio 2012 una visita guidata alla Ca’ d’Oro ed al Ghetto ebraico di Venezia.

Dal sito della Ca’ d’Oro:

La Ca’ d’Oro, antica dimora patrizia del Quattrocento, raccoglie la collezione d’arte donata allo Stato dal Barone Giorgio Franchetti che acquistò l’edificio nel 1894.

In questa casa di stile gotico veneziano, attraverso suggestivi scorci architettonici, è possibile ammirare dipinti di scuola veneta tra i quali il celebre San Sebastiano di Andrea Mantegna, opere di scuola toscana e fiamminga, splendidi bronzetti e sculture rinascimentali.

Dal sito del Ghetto ebraico:

A seguito delle leggi emanate dal Governo della Serenissima Repubblica, il 29 marzo 1516 nasceva a Venezia il primo Ghetto d’Europa, una zona cioè dove gli Ebrei dovevano abitare e dalla quale non potevano uscire dal tramonto all’alba. Quest’area era chiusa da cancelli controllati da guardie e tutt’oggi si possono vedere i segni dei cardini di quei portoni. In quel tempo gli Ebrei avevano il permesso di esercitare solo alcune professioni e quindi erano medici, in quanto erano i più preparati e abili essendo in grado di studiare testi scritti in arabo, prestatori di denaro, perchè ai cattolici era vietato dalla loro religione, mercanti e “strazzarioli”, cioè venditori di stracci. Il Ghetto continuò poi ad esistere come tale per oltre due secoli e mezzo, fino a quando cioè nel 1797 Napoleone ed i francesi conquistarono Venezia e finalmente lo aprirono eliminando definitivamente ogni cancello: gli Ebrei furono così liberi di andare a vivere in altre zone della città.

Il prezzo è veramente contenuto (comprende viaggio in treno e visite guidate, partenza ore 9:00 dalla stazione ferroviaria di Portogruaro-Caorle; pranzo autonomo).

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Visita guidata alla mostra “Gli anni folli”, Ferrara

N.B. update del 4 dicembre 2011: la comitiva è al completo, le iscrizioni sono terminate.

Come già pubblicato sulla nostra pagina facebook, segnalo a tutti i potenziali interessati che stiamo organizzando per domenica 18 dicembre 2011 una visita guidata alla mostra “Gli anni folli. La Parigi di Modigliani, Picasso e Dalì, 1918-1933”, al Palazzo dei Diamanti, Ferrara.

Dal sito della mostra:

All’indomani della Grande Guerra e fino primi anni Trenta, Parigi è in pieno fermento: la sua atmosfera cosmopolita, mondana e liberale, l’esplosione del jazz, i teatri, i caffè e le gallerie attraggono da ogni angolo d’Europa e d’America le più grandi personalità dell’arte, della cultura, della musica e dello spettacolo, in un clima di rinascita che fa della città il laboratorio internazionale della creatività. Monet, Matisse, Mondrian, Picasso, Braque, Modigliani, Chagall, Duchamp, De Chirico, Miró, Magritte e Dalí, sono i protagonisti di una grande mostra di Ferrara Arte che, racconta per la prima volta in Italia quel periodo aureo della ville lumière.

Ci sono ancora pochi posti disponibili ed il prezzo è veramente contenuto (comprende autobus e visita guidata alla mostra, partenza ore 8:00 da Piazza San Giusto a Gruaro; pranzo autonomo), quindi se siete interessati AFFRETTATEVI !!

Per ulteriori informazioni o per aderire, potete commentare di seguito, contattarci, aderire su facebook, inviare un’e-mail a joyofliving[at]libero.it o telefonare a Luisella al 368 3599006.

Il sito della mostra:

http://www.palazzodiamanti.it/

  Visita guidata alla mostra 'Gli anni folli', Ferrara (470,9 KiB, 42 download)
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“Quando suonavano le belle trombe”. Miti, storie, passioni e musica

Salve a tutti.

Venerdì 28 febbraio 2011 alle ore 21 riprendiamo le nostre attività con una serata musicale (ma non solo…), curata dal nostro compagno e sodale dandazz.

Di seguito la descrizione della serata:

Il titolo riprende le parole di un Lied di Mahler (“Dove suonano le belle trombe”), ma vuol riferirsi a un’epoca in cui la musica era determinante nell’incanalare e rafforzare passioni e ideali forti: le “belle trombe” sono i suoni che richiamano la condivisione dell’utopia, la tensione immaginativa; il “quando suonavano”, al passato, è un riferimento alla perdita di una dimensione compartecipata di ideali e speranze.

L’incontro si avvarrà di spezzoni filmici e frammenti musicali, sia per vedere la storia di ieri con gli occhi di oggi, sia per sottolineare quali dimensioni della musica vengono di volta in volta utilizzate (razionalmente o inconsciamente) per creare legami o suggerire significati…

La serata si terrà presso la Villa Ronzani di Giai di Gruaro.

Allego la locandina dell’evento ed invito tutti a segnalare la serata.

  'Quando suonavano le belle trombe', a cura di Daniele Dazzan (308,0 KiB, 11 download)
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Filmmakers al chiostro 2011, la notte horror (una recensione)

Pordenone, 12 luglio – 23 agosto 2011

Dopo una serata inaugurale piuttosto deludente (magari ne scriverò…), il secondo appuntamento con “Filmmakers al chiostro” 2011, festival di cortometraggi di giovani autori che si tiene al Chiostro dell’ex-Convento di San Francesco a Pordenone, è per martedì 19 luglio 2011 con la “NOTTE HORROR“, che si profila come tra le più interessanti (almeno per me). Ho infatti sempre provato una certa simpatia per il genere, che ben si addice e presta alle più svariate sperimentazioni o “attacchi” al gusto e genere cinematografico mainstream.

Purtroppo, e nonostante le buone attese, devo ammettere che solo un paio di corti sono riusciti ad impressionarmi per originalità od irriverenza e che a volte il fenomeno di citazionismo ed omaggio ai maestri del passato (osservabile praticamente in TUTTI i lavori), è risultato sovrabbondante, se non addirittura  ostacolante, un’espressività autenticamente personale ed originale.

Non è un caso che “trionfatore” della serata si sia poi rivelato il film del nostrano Francesco Roder, tra tutti sicuramente quello con meno pretese, ma con tanta e gustosa genuinità (lo ammetto, anche io gli ho dato 3/4, e ho adorato la protagonista).

Per ragioni di lunghezza ho diviso le recensioni in più articoli:

0. La videoanimazione introduttiva: “La violenza è kattiva” di Diego Lazzarin (fuori concorso)  [3 min]

1. Il primo corto in concorso: “A joke of too much” di Francesco Picone [9 min]

2. Il divertente, nonchè vincitore della serata: “Bloody toner” di Francesco Roder [6 min]

3. L’opera più “formale” e meglio curata: “Darkness within” di James Kendall [20 min]

4. Il corto indubbiamente più sperimentale: “Anatomy” di Vincenzo Pandolfi [3 min]

A seguire una tripletta di lavori che ripropone gli immancabili protagonisti del genere horror: gli zombie! Da sincero ammiratore di George Romero e dei suoi amati non-morti sono molto incuriosito, ma i risultati sono altanelanti: dei tre corti quello che meglio ne ha interpretato lo spirito è stato sicuramente l’ultimo, ma andiamo con ordine.

5. Zombie movie #1: “Durante la morte” di Davide Scovazzo [14 min]

6. Zombie movie #2: “Betania” di Andrea Giomaro [20 min]

7. Zombie movie #3: “Scusa amore” di Ichi (Federico Scargiali) [5 min]

L’ultimo corto proiettato invece è parte della “retrospettiva spagnola” che il festival dedica al cinema indipendente iberico:

8. “Juan con miedo” di Daniel Romero [11 min, v.o.]

Ed infine…

I risultati delle votazioni del pubblico (si potevano esprimere voti da 1 a 4):

1° classificato: “Bloody Toner” di Francesco Roder, con una lusinghiera media voto di 3,30 !

2° classificato: “Darkness Within” di James Kendall con una media voto di 2,92.

3° classificato: Betania di Andrea Giomaro con una media voto di 2,88.

Altre info e commenti qui (per chi ama i social network).

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“La violenza è kattiva” di Diego Lazzarin

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La serata si apre come di consueto con una videoanimazione: La violenza è kattiva” di Diego Lazzarin, di cui ho apprezzato intenti (?) ed idee, ma il cui amalgama mi ha poco convinto.

Guerra, sesso, gore, morte (bellissimo lo scheletro a tre teschi!), orge di violenza, king kong, new york e la tour eiffel, insomma gli elementi ci sono tutti ed alcuni molto interessanti (adorabile quella sorta di Osama concubina della guerra al terrorismo, o almeno io così l’ho letto…): musica elettronica martellante, fotografia rosso sangue dominante, eros-thanatos (fulcro dei nostri tempi), character design ed effetti digitali grezzi al punto giusto e molto “ottantiani”.

Però ad un certo punto, lo ammetto, mi sono perso… manca un elemento catalizzante, che funga da cornice alla perversa psiche dell’autore e ci si trova catapultati in un mondo tutto fine a se stesso (forse avrei apprezzato di più se fossi uno psicanalista…).

Il blog dell’autore.

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