Nel corso di questi 10 anni ci sono stati cambiamenti nell’ambito dell’associazione: sono cambiati i presidenti, nell’ordine l’ing. Marafatto Lorenzo e l’ing. Infanti Diego, che ringraziamo per la loro collaborazione; è cambiato il nostro modo di essere presenti sul territorio, siamo passati da un piccolo bollettino ad un giornale aperiodico che affrontava tante tematiche, non solo locali, ma che abbiamo dovuto abbandonare per costi e difficoltà editoriali, approdando al sito internet, fruibile da tutti, dove la vita dell’associazione è documentata passo-passo e dove è possibile inviare proposte, esprimere idee, animare un dibattito. Vi invitiamo a farlo.
Questi passaggi non sono stati sempre facili, naturali, indolori, ci sono costati, come dice Gianfranco, un nostro socio, “Dieci anni di sbrunto…”. Continuando nel nostro bilancio,è giusto osservare che non sempre abbiamo avuto una grande risposta di pubblico alle nostre iniziative, fatte salve alcune, come le visite guidate alle città d’arte e a mostre per le quali l’affluenza è stata notevole e continuativa, (per inciso, molti di questi momenti, sono testimoniati dal video proiettato all’esterno e realizzato dalla dott.ssa Gioia Artico, attuale presidente); noi imputiamo questo parziale risultato a un nostro difetto di comunicazione.
Con l’istituzione locale poi, dopo un avvio un po’ faticoso, i rapporti, crescendo la conoscenza reciproca, sono migliorati: abbiamo ottenuto il patrocinio del Comune per alcune nostre iniziative (Giorno della memoria 2013 – Lettura scenica sul femminicidio – Presentazione del libro “No disc” di Maja Daneluzzi), è diventata più facile la concessione degli spazi, noi auspichiamo che il rapporto diventi un po’ più sburocratizzato.
Proficue sono state le collaborazioni con le altre associazioni del territorio, quali Etica-Mente e Pro Loco di Teglio Veneto. Non è mancata neanche l’interazione con la scuola e ci piace ricordare, in particolare, un incontro, proposto ed offerto da La Ruota agli alunni della scuola secondaria inferiore, con lo scrittore Pino Roveredo, in veste di operatore sociale, intitolato “Libertà di parola”, in cui i ragazzi, sotto la sua guida esperta, hanno esplicitato i loro pensieri, comportamenti, problematiche e ne hanno discusso insieme.
Ci sono alcune cose di cui andiamo particolarmente fieri e che interpretano a pennello la nostra aspirazione alla “promozione sociale della cultura”: le letture sceniche per il “Giorno della Memoria”, due delle quali dedicate a nostri concittadini, con un’operazione di contaminazione tra macro e microstoria, o quella recentissima sul femminicidio dal titolo “Il mio nome è Eva”, che ha segnato una tappa fondamentale nel percorso dell’associazione, perché ha visto, unite insieme, rilevanza sociale dell’evento e partecipazione diretta, convinta e consapevole di socie e non, che senza deleghe, si sono fatte portavoce e testimonial di altre donne, o meglio di tutte le donne, raccontandone disagi, vicissitudini, tragedie, ma anche forza e determinazione. Si è trattato di un momento forte, di crescita non solo emotiva e di presa d’atto di un ruolo che avremmo potuto avere, scendendo in campo direttamente, e che vorremmo ulteriormente sviluppare.
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