Delle maestre di una volta…

Ma le avete viste all’uscita di una scuola, specie tempo pieno?

Sfinite, nervose, depresse, scapigliate, con la ricrescita e con abiti approssimativi spingono trolley vagando disorientate; sembra che dopo Gesù Cristo si siano accollate loro tutti i peccati del mondo sulle spalle.
Eppure la scuola è cambiata ed in meglio, secondo me, perché non venitemi a dire che la storia si legge e si ripete e la geografia vuol dire sapere gli affluenti del Po a memoria.
Ma quale variabile ha fatto sì che si siano estinte le belle maestre di una volta? Questa la so! I bambini. Non so a voi, ma a me i bambini di oggi fanno paura. Li trovo, per usare un eufemismo, un tantino impegnativi. Belli, trendy, firmati e curati si aggirano nelle classi (è il termine appropriato, nel senso che vanno in giro, non stanno seduti) e fanno quello che vogliono, dove vogliono e con chi vogliono. Egocentrismo a cento, livello di frustrazione a zero sono in genere o esseri devastanti o piccoli cuccioli dipendenti e lamentosi che succhiano il liquido vitale dei genitori prima e degli insegnanti poi.
Ma ne avete avuti anche solo due o tre di quelli giusti a una feste di compleanno? Un genitore sano di mente è meglio che prima stipuli un contatto assicurativo a rischio totale per la casa.
Questo in casi normali.

Se poi le insegnanti serie devono fare i conti senza l’aiuto di nessuno con riforme e controriforme, casi di disagio sociale, svantaggio, bullismo, diversità etniche, culturali e religiose, programmazioni diversificate all’interno delle classi, famiglie strafottenti, inesistenti, iperprotettive, denunce perché si permettono di sgridare e gruppi di comari che dal fruttivendolo valutano l’operato delle maestre con grande e comprovata competenza pedagogico-didattica, capisco tante cose e spezzo lance a loro favore che con competenza e professionalità danno molto e ricevono poco. Anche economicamente.
Meno male che non ci sono più le maestre di una volta… oggi non sopravvivrebbero due giorni.

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