Arianna Giuseppin

Ho esitato a lungo su come articolare il mio incontro – intervista con Arianna: da un lato avrei voluto cominciare da lontano, quando l’ho conosciuta sui banchi di scuola, ed aveva già la sua bella personalità, ma poi ho pensato che era più giusto e consono al nostro scopo concentrarsi sul presente, sull’Arianna restauratrice entusiasta e competente che afferma con convinzione che questa è la sua prima passione (anche se ricorda che ama anche dipingere e creare ceramiche), quella per cui ha dato e dà “corpo e anima, perchè quando le cose piacciono, non ci sono mezze misure….”.

Il suo interesse per questa branca dell’arte è iniziata già sui banchi del Liceo artistico, dove aveva scelto questo indirizzo, e si è poi consolidato, finiti gli studi, con la frequenza di un corso specialistico, a numero chiuso, organizzato dal FAI. Dopo questa formazione è entrata a far parte della DIEMMECI, società specializzata nel restauro, (da quello degli intonaci antichi a quello lapideo, a quello ligneo, a quello degli affreschi ecc.) con la quale ha preso parte a parecchi cantieri, interessandosi sempre prevalentemente di affreschi, ricoprendo anche ruoli di responsabilità, come ad Oderzo, A Cà Contarini, dove é stata capocantiere, o a Portogruaro (restauro facciata di Casa Gaiatto), gestito con una sua collega, esperienza quest’ultima che ricorda con particolare piacere. “Alla mia formazione -dice Arianna- ha senz’altro contribuito l’Umbria, terra d’origine di mia madre, e che io considero la mia patria artistica; qui ho trascorso, fin da piccola, lunghi periodi e qui, dove tutto ti parla d’arte, torno sempre quando ho bisogno di ricaricarmi. A Deruta poi ho seguito dei corsi di ceramica, dove ho appreso le tecniche antiche, ma la mia produzione si discosta da quella tradizionale, ha un taglio moderno e punta soprattutto sulla ricerca delle forme”.

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